Siamo tutti evasori?

par Paolo Borrello
venerdì 5 dicembre 2014

L’evasione fiscale è un fenomeno molto diffuso in Italia e anche piuttosto complesso. Chi evade di più sono le grandi società che riescono a non pagare le imposte dovute grazie a vari artifici, soprattutto contabili, peraltro in gran parte consentiti dalla normativa vigente (molti in questo caso parlano di elusione fiscale ma per me si tratta comunque di evasione), numerosi sono i lavoratori autonomi che evadono. Ma non possiamo fermarci qui. Molti di noi, anche lavoratori dipendenti, o evadiamo, con il secondo lavoro al nero, o favoriamo l’evasione quando o accettiamo di pagare meno certi servizi se non fatturati o quando utilizziamo per lo svolgimento di determinate attività lavoratori in nero, che fanno il secondo lavoro, perché anche in questo caso paghiamo di meno.

Non dobbiamo nasconderci dietro un dito, come si suole dire.

Ribadisco, per evitare fraintendimenti, che i maggiori evasori sono rappresentati dalle grandi società, anche se occorre considerare che i lavoratori autonomi in Italia sono molti, molti di più di quanto siano in altri paesi sviluppati, e quindi, se evadono, complessivamente la loro evasione fiscale raggiunge somme molto consistenti.

Peraltro ci sono i lavoratori autonomi che evadono per sopravvivenza, nel senso che, avendo un volume d’affari molto basso, se pagassero le imposte che dovrebbero pagare non potrebbero continuare la loro attività.

Ma a parte questo, non ci si può dimenticare che sono numerosi i lavoratori dipendenti, prevalentemente pubblici ma non solo, che fanno un secondo lavoro al nero i quali sono oggettivamente favoriti da coloro che, per risparmiare, gli affidano lo svolgimento di determinate attività.

Dove voglio arrivare?

Che prima di colpevolizzare i lavoratori autonomi, ad esempio, dobbiamo anche considerare quanto ho appena rilevato.

E inoltre mi pongo una domanda: chi fa un doppio lavoro al nero e chi affida loro lo svolgimento di determinate attività segue valori etici molto diversi da quelli seguiti dai proprietari delle grandi società o dai lavoratori autonomi che evadono?

E una domanda che dovremmo porci tutti.

La conclusione a cui intendo pervenire non è affatto che, tutto ciò considerato, non va affrontato il problema dell’evasione fiscale, ma che dovremmo un po’ tutti modificare i nostri comportamenti, non solo i lavoratori autonomi e i rappresentanti delle grandi società.

E se vogliamo essere realistici per diminuire davvero in misura considerevole l’evasione fiscale si dovrebbe anche operare per ridurre l’imposizione fiscale che in teoria dovrebbe colpire tutti – pagare meno per pagare tutti…-, per adottare un sistema fiscale decisamente più semplice dell’attuale e per introdurre in esso meccanismi che servano a non rendere conveniente l’utilizzo del lavoro nero per lo svolgimento di certe attività.

E tutto sommato servirebbe anche meno ipocrisia.

Foto: SEL, Flickr.


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