Si è spento all’età di 85 anni Mike Bongiorno il re del quiz. È l’ora del cordoglio

par Dino Brancia
martedì 8 settembre 2009

È morto Mike Bongiorno. Il celebre conduttore televisivo ed eroe della resistenza durante la seconda guerra mondiale, si è spento all’età di 85 anni a Montecarlo.
Mike Bongiorno Italo americano, figlio di madre torinese. Tornò, ancora piccolo, con la madre a Torino, dove frequentò il liceo classico.
 
Mike Bongiorno è il padre della televisione italiana, un uomo di spettacolo impareggiabile, un pioniere, un comunicatore elegante, un professionista esemplare, un uomo che ha segnato la storia del costume dell’Italia. Con la sua simpatia, con la sua bravura, con il suo carisma ha saputo conquistare la stima e l’affetto di tutti gli italiani.

Lo piangono tutti Bongiorno, uomini della politica, dello spettacolo, del giornalismo. Berlusconi piange "un grande amico, con lui scompare un grande protagonista della tv italiana", Chiambretti si dice "scioccato dalla scomparsa di Mike Bongiorno". "Un personaggio che ha fatto una bella fettina della storia di un mezzo di comunicazione come la TV" dice Bonolis mentre Veltroni lo ricorda come "un uomo intelligente, gentile e con una dote rara come il senso dell’umorismo". Tutti lo ricordano e anche nei social network come twitter e facebook, la voce si è sparsa in un attimo. Tutti a ricordare un uomo che ha accompagnato più di una generazione. In mezzo a tutti questi messaggi onore a Bongiorno è curioso il pensiero di Paolo Villaggio che interpellato dall’AdnKronos ha dichiarato "La notizia è enorme data la popolarità del personaggio, Bongiorno fa parte della storia d’Italia, in una maniera devastante è più famoso di Berlusconi (di cui pure è amico suo testimone di nozze credo...) ma unirsi al cordoglio collettivo è esagerato. Era pur sempre un uomo di 85 anni (certo oggi si vive pure fino a 95..) che nonostante fosse fuori dalle serate importanti della televisione (sostituito dai più giovani Bonolis, Chiambretti, la Ventura), aveva avuto l’intelligenza di accettare la vecchiaia e utilizzarla al fianco di Fiorello per un istinto di sopravvivenza. (...) Non mi sento di dire che è un perdita per l’Italia, le perdite per il nostro paese sono state persone come Moravia e Fellini", mentre Mentana, invece, nel ricordare il presentatore italoamericano ci mette un pizzico di pepe: "Qualcuno con qualche ingenerosità, qualcuno con qualche ingratitudine lo ha visto come un peso, ma lui è stato la storia della televisione pubblica e privata, è stato la storia della radio e stava per essere la storia della TV satellitare".

Bongiorno, comunque, va ricordato non solo per lo spettacolo ma anche e sopratutto come Partigiano, infatti, durante la seconda guerra mondiale, abbandonò gli studi e, grazie alla sua conoscenza dell’inglese, fu impiegato come staffetta per le comunicazioni tra Alleati e gruppi partigiani. Fu catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, ma si salvò perché fu perquisito e gli agenti tedeschi gli trovarono i documenti americani.
 
Tornò a New York, e dal 1946 lavorò presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo americano. Con Corrado era il presentatore più popolare in Italia, ove, nel 1953, si trasferì per contribuire alla nascita della televisione. E, seppure Corrado apparve prima nelle trasmissioni sperimentali TV, dalla Triennale di Milano, fu Bongiorno a presentare la prima trasmissione in onda dalla TV di Stato italiana (RAI).Arrivi e partenze.
 
La trasmissione televisiva Lascia o raddoppia? uno dei più famosi programmi a quiz della Rai. Condotto da Mike Bongiorno, andò in onda a partire dal 19 novembre 1955 ogni sabato sera, alle ore 21:00, fino all’11 febbraio 1956 e ogni giovedì sera dal 16 febbraio 1956 al 16 luglio 1959, data di sospensione del programma. Lo spostamento dal sabato al giovedì fu richiesto dai gestori dei locali pubblici che avevano visto assottigliarsi gli incassi, proprio per la serata considerata più lucrativa della settimana.
 
Agli inizi degli anni sessanta Umberto Eco gli dedica il celeberrimo saggio Fenomenologia di Mike Bongiorno, nella quale la tecnica comunicativa del conduttore viene analizzata dal noto scrittore in maniera accademica. Umberto Eco rintracciava le radici profonde del successo di questo personaggio nella sua "mediocrità assoluta" grazie alla quale «lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti».
Nel 1960 egli intraprende la conduzione del programma di successo Campanile sera, prosegue la sua carriera nel 1963 con la seguitissima trasmissione La fiera dei sogni e nel 1966 con Giochi in famiglia.
 
A partire dal 1963, ha condotto ben undici edizioni del Festival di Sanremo, l’ultima nel 1997 con Valeria Marini e Piero Chiambretti.
 
Atri quiz di grande successo dell’epoca Rai furono invece Rischiatutto, del 1970 e Scommettiamo?, del 1976.
 
Fu uno dei primi grandi conduttori a lavorare con le televisioni private e contribuì, con l’imprenditore Silvio Berlusconi, alla nascita della televisione commerciale, infatti è rimasto nell’azienda dal 1979 al 2009.
Nel 1993-1994 conduce Festival italiano su Canale 5 (sulla falsariga del Festival di Sanremo) con Paola Barale (prima edizione) e Antonella Elia (seconda edizione).
 
Il 20 marzo 2009, tramite un comunicato in risposta alle critiche che vedevano la sua partecipazione ad una promozione del nuovo show di Fiorello su SKY come un tradimento nei confronti di Mediaset, ha reso noto di non aver avuto rinnovato il contratto dall’azienda a fine 2008, e di essere perciò libero di poter lavorare con chiunque.
 
Il 26 marzo 2009 viene comunicato che Mike Bongiorno aveva firmato un contratto con SKY, per condurre sul canale 109 SKY Uno 12 puntate del famoso quiz Rischiatutto.
 
Fonte Wikipedia

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