Shaimaa Al-Sabagh per un fiore ha perso la vita

par Doriana Goracci
lunedì 26 gennaio 2015

 

 

 

In un paese non lontano dal nostro, l’Egitto la cosiddetta area mediterranea, sabato scorso durante una manifestazione non violenta, in corteo si chiedeva “pane, libertà e giustizia sociale” e una giovane donna, attivista come il marito, Shaimaa Al-Sabagh, mentre posava una corona di fiori ai piedi del monumento dedicato alla rivoluzione di Piazza Tahrir, le hanno sparato un colpo davanti e dietro alla testa: è crollata tra le braccia del marito dopo una vana corsa all’ospedale.

E’ una fredda domenica pomeriggio, di quelle all’italiana quando si pranza d’inverno in famiglia, si beve e si mangia un po’ troppo e poi ci si mette davanti alla televisione perché fuori non c’è in giro nessuno con questa tramontana. Sono al computer e leggo con l’articolo di Valentina Baruda , ieri a Talaat Harb ”Shaimaa: uccisa mentre portava il fiore della libertà. Shaimaa voleva lasciare un fiore a Tahrir, 4 anni dopo quel 24 gennaio, un fiore simbolico per ricordare milioni di persone che erano lì e lì son rimaste per molto, chiedendo libertà, pane e una vita che si potesse chiamar vita, quella che sappia anche solo vagamente cosa possa essere la libertà…
 
Tahrir mette ancora paura: per questo Shaimaa è caduta a terra uccisa durante una manifestazione più che pacifica dell’Alleanza popolare socialista, da poco in conferenza stampa per commentare quest’assassinio. E’ stata colpita alle spalle, Shaimaa, da otto metri di distanza e dalle immagini che riempiono la rete si capisce facilmente chi sono i suoi assassini. La polizia egiziana ha ucciso una compagna, gratuitamente, durante una protesta pacifica in memoria di una già uccisa rivoluzione e di tanti suoi compagni… oggi una di loro viene seppellita e portata in alto da centinaia di mani, a salutare per l’ultima volta il fiore di libertà che così tanto è costato.La terra per te sarà un soffio di piuma, Shaimaa, sorella e compagna mia.”

L’ Ansa non la nomina ancora ma leggo: “E’ salito ancora, a 15 morti e 35 feriti, il bilancio dei morti negli scontri fra sostenitori dei Fratelli musulmani e forze dell’ordine in Egitto avvenuti nel 4/o anniversario della Rivoluzione egiziana: lo scrive in sovrimpressione la tv di Stato citando il capo dell’Unità di crisi del ministero della Salute.”

E’ accaduto a Talaat Harb, lei era un’ attivista di 31 anni,sposata con lo stesso compagno visibile nelle foto che disperatamente cerca soccorso. Lascia un bambino, suo figlio, di 5 anni. Hanno gli stessi occhi neri e, ci puoi giurare, quel sorriso che racconterà sempre l’ amore per la Libertà.

Doriana Goracci

 


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