Sevizi segreti tedeschi: Fidel Castro arruolò ex nazisti come addestratori dell’esercito cubano?

par Emanuele Midolo
mercoledì 17 ottobre 2012

Il quotidiano tedesco Die Welt ha pubblicato lo scorso 13 settembre un lungo articolo del giornalista Sven Kellerhoff, contenente una serie di indiscrezioni inedite tratte da documenti declassificati provenenti dagli archivi dei servizi segreti della Germania dell’Ovest, la temibile Bundesnachrichtendienst di Reinhard Gehlen. In quei documenti, secondo quanto rivelato dal giornale, ci sarebbero le prove del reclutamento di 4 ex ufficiali delle SS da parte di Fidel Castro nel 1962, durante la crisi dei missili tra USA e URSS.

Sono passati 50 anni da quel pomeriggio del 14 ottobre 1962, quando un U-2, un aereo spia americano, fotografò una postazione missilistica russa nei pressi di San Cristobal, nella parte occidentale di Cuba. Quelle fotografie segnavano l’inizio della "crisi dei missili", il momento più buio della guerra fredda, tredici giorni che avrebbero potuto trascinare il mondo in una catastrofe nucleare.

Dodici giorni dopo quel volo di ricognizione, il 26 ottobre, Castro avrebbe personalmente approvato un piano di reclutamento per 4 ex ufficiali dei reparti speciali della Waffen SS, la spietata milizia nazista, come istruttori per l’esercito cubano. La notizia viene intercettata dalla BND, il servizio d’intelligence della Germania federale, una rete spionistica creata dopo la Guerra dal generale Gehlen, anch’egli ex ufficiale della Wermacht, che si basava soprattutto su ex militari, poliziotti e agenti di collegamento nazisti, “riattivati” dopo la divisione di Berlino.
 
 La paga offerta agli ufficiali (pare che quattro di loro accettarono l’offerta dei cubani, ma solo due raggiunsero effettivamente l’isola) per addestrare le truppe rivoluzionarie castriste sarebbe stata 4 volte superiore al reddito medio di un cittadino tedesco. Secondo Bobo Hechelhammer, direttore ricerche all’archivio della BND, "è evidente che il personale dell'esercito rivoluzionario cubano non provava alcun timore all’idea di scendere a patti con il passato nazista, se ciò serviva alla propria causa".
 
Secondo i documenti resi noti da Die Welt, le spie tedesche sarebbero inoltre venute a conoscenza di un traffico d’armi tra la Germania e Cuba, imbastito dal regime del "lider maximo" grazie all’aiuto di due militanti di estrema destra, Otto Ernst Remer e Ernst-Wilhelm Springer, per l’acquisto ed il trasporto di 4000 mitragliatrici FN MAG di fabbricazione belga.
 
Risulterebbe evidente il tentativo, da parte di Castro, di non dipendere solo dai russi per quel che riguardava l’addestramento e l’armamento delle sue truppe: “La conclusione tratta dai servizi segreti tedeschi era che il regime cubano voleva liberarsi della sua totale dipendenza dal sostegno logistico e materiale sovietico”, afferma Hechelhammer.
 
Se i documenti risultassero autentici ed i fatti narrati realmente accaduti (trattandosi di documenti interni ai servizi segreti le informazioni vanno prese con le molle), Cuba si aggiungerebbe alla già lunga lista di paesi che, dopo la fine della seconda guerra mondiale, “accolsero” ex nazisti e criminali di guerra. A partire dagli Stati Uniti, che preferirono sfruttare i contatti e l’efficienza dell’ex generalmajor dei servizi segreti nazisti, quel Reinhard Gehlen divenuto capo della BND su volere della CIA, anziché farlo processare per crimini di guerra.
 
 La stessa CIA (all’epoca OSS) che organizzò l’operazione Paperclip, un’ambizioso progetto di ricerca e reclutamento di migliaia di scienziati e tecnici nazisti, allo scopo di sottrarli all’URSS e costringerli a lavorare per lo sviluppo bellico americano. Tra di questi, il più celebre è sicuramente Wernher von Braun, genio della missilistica e già Sturmbannführer delle SS, nominato da Heinrich Himmler in persona.
 
Lo stesso uomo che aveva creato i micidiali missili V2 che devastarono Londra venne messo a capo della sezione sviluppo del programma spaziale americano, realizzando i razzi che portarono in orbita il primo satellite USA e, in seguito, l’equipaggio dell’Apollo 11 sulla Luna. Una parabola (secondo alcuni un"arcobaleno") degna, per precisione e successo, di uno dei suoi sofisticatissimi ordigni. 

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