Sessismo, violenza e impotenza. La "nuova resistenza" dei Cinquestelle

par Fabio Della Pergola
lunedì 3 febbraio 2014

Che i deputati PD si debbano vergognare di fare una legge elettorale con un pregiudicato pare accusa condivisibile. Ma se avessero fatto una legge elettorale con Grillo non sarebbe stato comunque un accordo con un pregiudicato dal momento che anche Grillo lo è?

Non meniamo il can per l’aia con la bufala che Grillo è fuori dal parlamento; anche i sassi sanno chi è che detta pensieri ed azioni ai cinquestelle.

E i sassi sanno anche (perché i sassi, zitti zitti, osservano, prendono nota e ricordano) che nei tempi passati un tal onorevole Bersani propose ai Cinquestelle, rappresentati da Cittadino-cicciottello e Cittadina-petulante, di trovare un accordo minimale: far nascere un governo di minoranza (uscendo dall’aula senza perciò compromettersi) in grado di fare poche cose, concordate e in tempi stretti. Fra cui una nuova legge elettorale.

Gli fu risposto picche con molte e varie motivazioni, ma credo che nessuno possa negare quello che tutti hanno visto in streaming, dai balbettamenti bersaniani all'arrogante ottusità dei “portavoce” grillini.

Allora, dal momento che il PD non ha i numeri per farsi una legge elettorale da solo, la dura realtà del nostro paese è che, comunque vada, le leggi elettorali in Italia si fanno con i pregiudicati. O per un motivo o per l’altro, sempre di pregiudicati si tratta.

Prendiamo atto quindi di questa (ennesima) anomalia italiana e andiamo oltre. E andare oltre significa doversi occupare (come interesse semantico, sia chiaro) di sesso orale.

Dalle antiche accuse alle parlamentari berlusconiane (Carfagna in testa) di essere sbarcate sui banchi di Montecitorio grazie all’arte della fellatio (per via del suo passato di foto un po’ osé, ma tutto sommato castigate) alle sprezzanti parole di un deputato a cinquestelle, un De Rosa qualunque (che ora si è conquistato il suo bel quarto d’ora di celebrità), alle deputate del PD accusate dal bel tomo di essere lì solo perché “brave a fare i pompini”, la fissazione per la sessualità femminile sembra essere l’unica modalità a intese extra large, a cui nessuno davvero sfugge.

Ci sarebbe da continuare con il sarcasmo, ma non è il caso. L’odio, il disprezzo, la violenza verbale che si rovescia sulle donne e sulla loro sessualità (anche quando solo pruriginosamente fantasticata) rappresenta quanto di peggio il millenario machismo italico riesca a mostrare.

E che machismo equivalga a impotenza (sessuale o, come in questo caso, politica) non c'è bisogno di essere uno psicanalista per saperlo. E che tra impotenza e fallimento ci sia lo spazio di un sospiro è di facile comprensione. Né valgono le suadenti sviolinate di uno Scanzi in languido appoggio alle grillesche "belinate" per cambiare quello che è stato detto e fatto.

Basta dare un'occhiata alle paginate di commenti orripilanti che la "curva" grillina ha messo in campo rispondendo di cuore all'apposito post di Beppe Grillo, che si rivela essere sempre più uno sciagurato incitatore degli istinti più infami. "Cosa faresti se ti trovassi la Boldrini in macchina?" chiede (prima di correre a cancellare i commenti più pesanti).

I risultati sono leggibili nell'immagine pubblicata ieri su l'Unità. E questi hanno il coraggio e la faccia tosta di definirsi "nuova resistenza".

Faceva senso l’uso di questa terminologia quando veniva rivolta, da sinistra, verso le donne di destra, tanto più fa ribrezzo ora che è rivolta dai cinquestelle contro le deputate democratiche, senza mai dimenticare il famoso, ormai un classico di tutti i tempi, “culona inchiavabile” rivolto dal (per fortuna ex) premier italiano a quella tedesca (e non è un caso se poi il nostro ci ha rimesso la poltrona).

Appellarsi alla non violenza verbale sembra tempo perso, chiedere di non passare il limite pure, ma alla fine, forse per rimediare alla bagarre, interviene Grillo in persona: «Ragazzi, non possiamo tenere sempre i toni a mille, dobbiamo anche far capire che siamo qua dentro per ottenere qualcosa».

Parole condivisibili, di cui c'era un gran bisogno. Perché la realtà è che per ora nessuno l’ha capito.

 


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