Serracchiani: "appoggio Franceschini, è il più simpatico", deraglia il nuovo del PD

par Tintero
mercoledì 1 luglio 2009

Debora Serracchiani, la ragazza acqua e sapone che aveva incantato la base del PD nel suo intervento all’Assemblea Nazionale dei Circoli del Partito Democratico e impazzato sul web, che nel nord est aveva battuto Silvio Berlusconi alle europee, ha scelto di appoggiare Franceschini al congresso perché “è bravo, innovativo, coraggioso, ma anche perché “è il più simpatico”. Se questa è la discriminante per la scelta del leader, allora non si può dare torto ai sostenitori di Berlusconi. Contro Bersani, dunque, contro D’Alema, che rappresentano l’apparato, il vecchio, un “salto all’indietro”. Se questo è il nuovo, c’è da chiedersi dov’è la differenza con il malcostume diffuso di esternare il proprio pensiero contro i colleghi di Partito e prima che i candidati abbiano presentato i rispettivi programmi.



Dalla ragazza che aveva fatto dire a El Pais “è nata una stella nella sinistra italiana”, il popolo del PD si aspettava un atteggiamento più maturo. Certamente la gente vuole volti nuovi, ma chi crede ancora nel progetto del Partito Democratico pretende soprattutto chiarezza e correttezza. Non è solo un problema di scelta del leader. Il disorientato elettorato di centro sinistra vuole conoscere quali saranno i programmi e le alleanze, visto che da soli non si va da nessuna parte. Il popolo del PD attende di sapere dai candidati alla segreteria se la strada sarà quella del vecchio Ulivo o se ci saranno riallineamenti più al centro o piuttosto continuerà la pseudo alleanza con Di Pietro e su quali basi. Di “nuovo” c’è sicuramente assoluto bisogno nel partito democratico, ma non si deve sostenere che tutto quello che già esiste va buttato via. Non conviene a nessuno rinunciare all’esperienza di chi è stato protagonista della storia del riformismo italiano degli ultimi decenni. Non è nuovo chi ha meno di 40 anni, ma chi è capace di perseguire temi che interessano la maggior parte della gente, che sappia ridare prestigio alla politica, che sappia fare squadra. Debora Serracchiani ritorni a parlare col cuore come ha fatto quel pomeriggio del 21 marzo 2009 e rinunci a comportarsi da dirigente vecchia maniera.


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