Serbia e Croazia occultano la loro storia per accedere all’UE

par Illiric89
mercoledì 15 settembre 2010

Serbia e Croazia pur di entrare nell’UE sono disposte praticamente a quasi tutto e negli ultimi annunci e dichiarazioni ciò è diventato manifesto, nonché nella loro politica tesa a cancellare o minimizzare i rapporti con "i maledetti Balcani".

Ormai è chiaro che nessuno desidera entrare nell'Unione Europea come lo desiderano Serbia e Croazia. La Croazia già da tempo non si considera più un elemento della penisola balcanica e la propaganda croata si sta applicando in tal senso. Ormai si cerca con ogni mezzo di dimostrare l'appartenenza alla cultura mitteleuropea. Alcuni fatti che confermano ciò sono la recente decisione della Croazia di scendere a patti con la Slovenia per risolvere il confine territoriale e accedere all'UE. Ma non è solo questo. La HRT, la televisione croata, dal 2004 sta bombardando la popolazione con immagini e frasi tutte tese a convincere i croati di essere un popolo mitteleuropeo e non più balcanico. Si minimizzano i legami con le altre popolazioni della pensiola. Accanto alla bandiera nazionale i politici croati appendono pure quella dell'UE per dimostrare la loro appartenenza all'Europa Centrale. Tuttavia quando diventa impossibile rompere alcuni indiscutibili legami (in primis linguistici) dei croati con gli altri balcanici allora si punta alla loro banalizzazione.

La Serbia, incredibile ma vero, da quando, nel 2006, è tornata ad essere uno stato sovrano e indipendente ha cominciato a comportarsi nello stesso identico modo. L'Unione Democratica Serba ha immediatamente puntato all'Occidente, senza però rompere definitivamente i legami con la Russia, prezioso alleato per quanto riguarda la provincia del Kosovo. Il nuovo regime ha cancellato tutto ciò che potesse ricordare alla Serbia e ai Serbi il loro passato jugoslavo. Senza pensarci due volte la nuova Serbia ha immediatamente consegnato all'Aja Radovan Karadzic e l'anno successivo il Parlamento della Serbia ha approvato una risoluzione su Srebrenica in cui condanna ciò che è accaduto, ma non conferendo all'evento lo status di genocidio. Immediatamente dopo la Serbia, rispondendo alle accuse delle madri di Srebrenica, ha dichiarato il caso "chiuso". La risoluzione della Serbia è stata comunque accettata dall'UE. Ora la Serbia ha allineato la sua risoluzione per la provincia secessionista del Kosovo a quella dell'Unione Europea, dicendo chiaro e tondo che non si fermerà davanti a nulla pur di diventare membro a pieno titolo dell'UE. Anche la Serbia come la Croazia ha cominciato a mettere bandiere europee dappertutto.

Questi due paesi hanno cancellato o modificato intere pagine di storia. Tutto viene ora ripresentato in maniera diversa. La Jugoslavia di Tito sembra essere completamente scomparsa dalla storia di queste nazioni. Perfino la Serbia ora imita la Croazia e cerca di liberarsi una volta per tutte dei "Maledetti Balcani". Quando però la storia diventa impossibile da cancellare allora si punta sulla sua banalizzazione o più in generale sull 'Oblio. Balcani è la cifra di contrassegno per tutto ciò che questi due piccoli e presuntuosi paesi non vorrebbero essere e per allontanarsi da un mondo con cui non vorrebbero avere rapporti. Per fare ciò si punta sulla falsificazione, sull'oblio, sulla creazione di eroi che prima nemmeno esistevano, ma soprattutto si punta sulla negazione del passato e sulla sua irrilevanza. La negazione del passato, infatti, sembra essere diventata il presupposto per tuffarsi felicemente in nuove ideologie. Peccato che sia la Serbia che la Croazia erano immerse fino al collo negli atroci eventi che hanno segnato la fine della Yugoslavia e sarà molto difficile per questi due Staterelli dimostrare il contrario. 


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