Senzatetto a Sapri: Viri a chillo, s’è fatt pure u’cane

par Sabina Greco
lunedì 16 ottobre 2017

 
Come se la vita e le giornate di un senzatetto, disgraziato e pur barbone, non fossero già segnate dalla sorte, in certi momenti ben poco clemente, ci mancavano anche quelli che, a vederti lì a spostar cartoni o a cercar riparo, traggono i loro più intimi piaceri dalle vessazioni inflitte a quell’Altro già in terra. E nel fare ciò, si scoprono a tal punto appagati e pure fieri che, in una sorta di coazione a ripetere, si propongono di calcare la stessa scena il giorno dopo, e quello dopo ancora.
Così è, a citar l’esempio, il caso di taluni addetti alle pulizie in quel d’una stazione ferroviaria a Sapri che, a conoscenza dalle primissime ore del disagio, non pongono alcun freno all’esercizio d’un abuso di potere immaginato:
Vien spontaneo dalle nostre parti interrogarsi sulla natura d’un tal eguale, pur umano sedicente, che pianta i suoi coltelli in quel corpo già steso e morto: è quella d’un ignorante che il morto non va vedendo o è, forse lei, quella della bestia (l’animale tralasciando), che il piacere va traendo proprio dall’accanimento su quell’Altro già bell’e morto. A ciascuno la sua scelta!
Viene ancora da interrogarsi, se il tempo speso a vessare, non è meglio investito nella qualità d’esecuzione del proprio lavoro (bontà loro, pur salariato!), nella fattispecie quello delle pulizie d’una stazione ferroviaria in quel di Sapri, qui scrivendo. Al principale i suoi onori!
Seppur caduti e già in terra ci aspettiamo sul piano umano (perlomeno sì supposto!), se non amati, ch’è eresia, perlomeno d’esser rispettati in quella parte che fa di noi l’eguale, l’umano Altro, magari povero (solo di quattrini!) e anche lordo (vuol natura!), ma non nemico o diverso. Abbiamo fatto e facciamo ancora un lavoro, che è il nostro, ogni giorno e senza sosta, con passione e pur l’amore che in esso è già dato, nel silenzio di una terra inospitale e desolata e alla vista assai cieca di un umano assetato sempre e solo di condanna.
Abbiamo fatto quello che il mondo ignora, non abbiamo fatto quel di cui ci accusa e, grazie a Dio, lo sa almeno il cane, pure lui ahimè randagio, che fedele e dal cuor sereno, l’altro giorno si mise fiero a sfilare con me barbone sulla via per andare al bagno, giustappunto sotto agl’occhi d’un addetto prepotente, che col ghigno, sola voglia, sputò nuovo il suo veleno… “viri a chillo, s’è fatt pure u’cane!”
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Foto: f_barca-instagram

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