Segnali di decadenza dell’Occidente

par Alessia Berra
venerdì 22 luglio 2011

Da diverso tempo capita di riscontrare nel mondo occidentale gli stessi segnali di decandenza che hanno portato alla caduta dell'Impero Romano: indebolimento della fibra morale dei cittadini, individualismo, corruzione dilagante, incapacità delle classi dirigenti, crisi economica, diminuzione della produttività del lavoro, tanto per citarne alcuni. Ci stiamo avvicinando alla fine di un periodo storico?

L'Impero Romano è potuto diventare ciò che è diventato soprattutto perché i latini originari erano guerrieri guidati da un altissimo senso della nazione per cui erano disposti a sacrificare la vita, dallo stile di vita spartano e da un senso del dovere che prevaricava qualunque altra necessità individuale.

Il suo declino è cominciato quando gli ex schiavi hanno acquisito la cittadinanza romana "corrompendone" i costumi (nel tardo impero i patrizi discendenti dagli antichi latini erano il 10% della popolazione), il benessere si è diffuso e l'individualismo ha prevalso sull'interesse comune, il commercio è diventato più importante dell'esercito. I criteri di selezione della classe dirigente si sono slegati dal merito, a detrimento della qualità della stessa. Si è venuta a creare così una casta autoreferenziale e si è diffusa la corruzione a tutti i livelli.

Ogni periodo storico ha un ciclo, e ogni evento umano ha un inizio, una durata variabile e una fine. Qualunque cosa, per definizione, a lungo andare smette di funzionare.

Da che mondo è mondo, ogni civiltà pone le basi della propria esistenza sul duro lavoro e mirando al soddisfacimento dei bisogni primari; con la prosperità l'attenzione si rivolge ai bisogni di ordine superiore, e diventa possibile scindere il benessere dalla fatica. Si smette di pensare alla produzione della ricchezza, o quanto meno al mantenimento delle condizioni che l'hanno creata, e ci si concentra sull'arricchimento facile e sul problema della distribuzione. E questo è già di per sè l'inizio della fine.

Prima o poi, l'ingranaggio diventa sempre più complesso, vengono aggiunte troppe variabili, e il controllo sfugge di mano. Diventa quasi un'entità a se stante, di cui non si capiscono più bene i rapporti di causa-effetto, si smette di essere proattivi e ci limita a tamponare i danni. Finchè si riesce.

Sono convinta che anche l'epoca attuale sia il crepuscolo del periodo storico in cui viviamo. Peccato non sia dato di sapere cosa ci aspetta dopo.


Leggi l'articolo completo e i commenti