Se l’informazione si inginocchia davanti a Berlusconi...

par Factotum
martedì 28 aprile 2009

Le diatribe giornalistiche del tipo di quella recente che vede schierati sull’Unità Travaglio e Vespa (argomento: le avventure giudiziarie di Berlusconi) cominciano a diventare stucchevoli e datati come dei feuilleton a puntate.

Se pure, per ipotesi, Berlusconi fosse uscito ed uscisse innocente come una verginella da tutti i suoi processi passati, presenti e futuri, non per questo muterebbe il giudizio di chi lo considera il prototipo dell’italiano medio, per il quale il rispetto delle regole e la cultura della legalità sono concetti astrusi, talvolta addirittura obbrobriosi, e conta solo il proprio tornaconto personale a scapito dell’interesse generale (i vari Vespa della penisola difendendo Berlusconi difendono innanzitutto se stessi, il loro modo d’essere così peculiare alla nostra gente).

Oltretutto, non mi sembra proprio il caso di concedere al signor Bruno Vespa, il capostipite storico delle interviste in ginocchio (memorabile quella a braccetto con Forlani di lì a poco condannato per Tangentopoli), un ulteriore spazio di visibilità, oltre le quattro lunghissime serate televisive di Porta a Porta (spesso utili a sviare l’attenzione della gente dai fatti del giorno da lui ritenuti compromettenti per la sua parte politica), nonché gli innumerevoli libri che la sua premiata ditta sforna a suo nome e la Mondadori di Berlusconi regolarmente edita, opere memorabili in cui il Nostro si esibisce, ahimè, da “storico” (poveri noi! come siamo caduti in basso!), per finire con gli “editoriali” (si fa per dire) che il Nostro si fa pubblicare su molti quotidiani compresa la Gazzetta della mia città (Parma).


L’ultimo dei quali, del 16 aprile u.s., era particolarmente disgustoso. In esso “Emilio” Vespa trova modo di elogiare il suo padrone Berlusconi anche su una decisione del tutto indifendibile, economicamente dispendiosa per tutti noi, quale quella di non accorpare referendum ed europee , scrivendo che l’ha fatto – udite! udite! – per noi, per evitare una crisi di governo che ci danneggerebbe in questo periodo di crisi!

E noi che – ingrati - non corriamo a baciare il santino del Berlusca che a questo punto, secondo Vespa, dovremmo tenere sul comodino con tanto di lumino acceso accanto!

Ora, a parte che la crisi di governo è un’invenzione di Emilio Vespa, visto che la Lega ha solo una quarantina tra deputati e senatori e non farebbe certo venir meno la maggioranza bulgara del Berlusca in Parlamento, non gli passa per la mente a questo signore che in ogni caso non è un bel vedere, un premier che da un lato tuona perché non ha tutti i poteri che gli abbisognano per governare e minaccia sfracelli alla Costituzione, e dall’altra alla prima occasione mostra che di questi superpoteri non saprebbe proprio che farsene, non avendo minimamente la stazza dello statista, in quanto al primo BAU della Lega si cala le braghe ed abbozza come l’ultimo dei cacasotto!

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