Se i nostri parlamentari avessero imparato la lezione dei Padri Costituenti...

par F.C.
martedì 9 aprile 2013

In queste ultime ore lo scenario della politica italiana si caratterizza per la formazione disperata di un nuovo governo. Le elezioni di febbraio come è noto, non hanno conferito al Paese una maggioranza in grado di garantire la governabilità. Il Partito Democratico ha ricevuto il 29,55% dei voti, il Pdl ha ottenuto il 29,18% e il Movimento Cinque Stelle ha raggiunto il 25,55% . Da questo quadro è emerso fin dai primi istanti la necessità di avviare delle consultazioni trasversali tra i vari schieramenti politici, con la speranza di trovare i “numeri” necessari per ottenere una rocambolesca maggioranza alle due Camere.

La storia la conosciamo tutti: Grillo ha chiuso la porta a Bersani, quest’ultimo a sua volta sembra volerla sbarrare nei confronti del Pdl mentre Renzi nelle ultime ore, ha teso la mano verso il centrodestra facendo storcere il naso al resto della sua allegra compagnia! In poche parole, nelle ultime settimane è accaduto in Italia tutto quello che in nessun altro paese civile e democratico del mondo accadrebbe!

In questo variopinto e avvilente contesto, si inserisce ancora una volta l’attivismo del nostro Presidente della Repubblica il quale ha dato forza ad alcune personalità fuori dal Parlamento, di formulare ed avanzare delle proposte convincenti capaci di mettere d’accordo un po’ tutti. Pertanto, se nelle prossime ore i leader dei maggiori partiti italiani non troveranno un’intesa, e soprattutto non si discosteranno dalle loro reiterate posizioni di parte, si prevede la costituzione di un nuovo governo guidato, molto probabilmente, da un altro “tecnico”, in piena continuità con il precedente targato Monti!

Se tutto questo avverrà, il voto di milioni di italiani andrà perso, dacché un eventuale esecutivo tecnico, non sarebbe un’espressione democratica derivata dalle elezioni; non rappresenterebbe la sovranità popolare, bensì una scelta caduta dall’alto, proveniente dalle stanze del Quirinale e non dalle aule dei seggi elettorali. Dunque, alla luce di quanto sta avvenendo si prospetta l’ennesima sconfitta della politica italiana e soprattutto dei partiti, i quali pur di non compiere un passo indietro rinunciando ad una parte dei propri interessi faziosi ed ideologici per il bene comune, stanno svendendo la fiducia e il voto ricevuto da milioni di italiani, ai nuovi tecnici di turno.

Se non si riuscirà a costituire una maggioranza di larghe intese (pur temendo le conseguenze che deriverebbero da un eventuale governo eterogeneo), l’unica possibilità per scongiurare un nuovo esecutivo tecnico, sarà quella di andare alle elezioni, a patto che l’attuale governo in uscita si prenda la responsabilità entro tre mesi, di cambiare la legge elettorale in vigore e dare respiro alle imprese e alle famiglie italiane, gravate da una pressione fiscale asfissiante. Quest’ultima possibilità a parer mio potrebbe essere la migliore a condizione, però che siano rispettati i punti suddetti.

Insomma lo scenario è sotto gli occhi di tutti e a questo punto non ci resta altro che sperare e attendere gli sviluppi delle prossime ore.

Intanto, nel provare a leggere e commentare la situazione nazionale odierna mi ritorna in mente quel grande insegnamento dei nostri Padri Costituenti, i quali, pur appartenendo a schieramenti politici opposti, pur professando ideologie in parte antitetiche, riuscirono di comune accordo a dare vita alla nostra Carta Costituzionale. Come è noto alla Assemblea Costituente, sedevano uno accanto all’altro cristiani, liberali e socialisti, personalità radicalmente e storicamente diverse, ma tutti remavano verso la stessa direzione: la ricerca del bene comune.

In quella fase storica, fare il bene dell’Italia significava traghettare il Paese fuori dal disastro della Seconda Guerra Mondiale: oggi, a distanza di 68 anni, consiste nel superamento della crisi economica, sociale e antropologica in atto. Per queste ragioni penso che se i nostri Parlamentari avessero imparato la lezione dei Padri Costituenti, ora molto probabilmente avremmo un governo pienamente operativo e persino multiforme, perché quando si accantonano gli interessi individuali per inseguire il bene comune nulla è impossibile.

Comprendo molto bene gentili lettori che il mio pensiero è cosi imbevuto di romanticismo e distaccato dalla realtà da non risultare credibile soprattutto se consideriamo chi sono i nuovi e i vecchi “salvatori della Patria”!


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