Se discrasia fa rima con disgrazia

par Domenico Attanasii
mercoledì 14 dicembre 2011

Questa volta anche Pantalone non ci sta. In questi tempi di carestia, lacrime e sangue, all'indomani del bunga bunga, è bastata una frase dai toni sobriamente aggressivi, su procura del popolo sovrano: “Se mi permette, dottor Vespa, io sono qui da lei, non per fare piacere a lei ma per dovere di spiegazione verso i cittadini”, per disinquinare le coscienze di chi precauzionalmente rimproverava al premier l'intervento a “Porta a Porta”. E Pantalone lo sa.

Gennaio è un mese che farà stramazzare a terra, assieme agli avanzi di cotechino dei discount e alle lenticchie che sapevano di terra, tutti quelli che hanno fatto la conta dei soldi con le mani e gli sono avanzati le dita. Paga il bollo, il condominio, il canone Rai... la tredicesima se l'è bevuta il mutuo della casa e gli hai dovuto pure rifare qualcosa. Santa Claus quest'anno invece delle campanelle e tintinnaboli ha sorvolato i tetti dei cassintegrati strombazzando un jingle natalizio ma non si è fermato. Anche lui ha le sue spese. E Pantalone, lo sa.

Di fatto, ha chiarito senza sottintesi la propria intenzione di ritirare la borsa dei denari, di stringere i cordoni. È questo il tempo propizio, da qualche anno a questa parte, per una notizia che riaffiora come l'acqua sul cuoio delle scarpe.

Già denominato “Decreto mille proroghe”, comunque un contenitore di provvedimenti e ordinanze ad hoc, che il governo si appresta a fare scendere come manna dal cielo sui bisogni dei vari enti pubblici e partecipate.

(…) Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UiltUcs Uil e Ugl terziario hanno scritto al presidente della Regione, al presidente del Consiglio regionale, al sindaco dell'Aquila, al prefetto dell'Aquila, al presidente della Provincia dell'Aquila, al presidente del collegio dei liquidatori della società, al presidente della Selex Spa (Il senatore Mascitelli (Idv): Si avvii attività ispettiva su rapporti tra Selex e Abruzzo Engineering; ai capigruppo regionali e agli onorevoli abruzzesi, informando che si sono tenute due importanti riunioni sulla situazione della società Abruzzo Engineering (...) Consideriamo fondamentale, infatti, che ognuno si attivi perché venga accelerata e concretizzata questa fase di possibile rilancio della società, chiarendo l’importante ruolo che la stessa, con (alcuni, ndr.) i suoi lavoratori, sta avendo nella fase della ricostruzione post sisma (...) È bene, comunque, rammentare che, a fine mese, sono in scadenza le ordinanze che permettono ad Abruzzo Engineering di svolgere, come già citato precedentemente, un ruolo di fondamentale rilevanza nella ricostruzione (…) (fonti qui e qui)

Altrettanto utile sarebbe informare i contribuenti che la società Abruzzo Engineering, in liquidazione volontaria dal dicembre 2010, a causa di un deficit di 19 milioni di euro, in house alla Regione Abruzzo, già Collabora Engineering, non impiega attualmente tutti i propri dipendenti, circa 190, lasciandone una parte in cassa integrazione, in attesa di rotazione del personale, a seconda delle esigenze aziendali. E questo è corretto. Purtroppo, bisogna evidenziare una “fastidiosa discrasia” tra le richieste dei sindacati e quanto riportato in una ordinanza del Giudice del Lavoro, del 3 ottobre 2011, sull'impossibilità del reinserimento di una unità lavorativa nel proprio ruolo e nella mansione svolta in passato, operatore informatico, all'interno della società avente un importante ruolo nella fase di risostruzione post sisma (...) perché contraria alle esigenze dell'azienda, che correttamente, in ragione delle poche commesse ricevute, ha escluso dalla riassunzione la disponibilità di posti con qualifica e mansioni di impiegato operatore informatico (…)

Non sarà appunto perché la Abruzzo Engineering S.C.p.A., come dichiarato nell'Ordinanza del Giudice del Lavoro, ha escluso dalla riassunzione la disponibilità di operatori informatici, che la ricostruzione dell'Aquila e le pratiche burocratiche evase, presumibilmente non certamente, a “penna e calamaio”, vadano a rilento per “l'inconsuetudine”, “l'eccentricità” di lasciare fuori gli operatori al pc?!

Ergo, ci sono tantissimi operatori informatici.

Per la cronaca, durante l'udienza dibattimentale del 29 novembre 2011, sul crollo del Convitto nazionale a L'Aquila, a seguito del terremoto del 6 aprile del 2009, sono stati sentiti l'ingegnere Andrea Mezzaroma di Avezzano, il quale ha messo in luce una serie di discrasie tra quanto riportato nel documento redatto da Collabora Engineering sulla vulnerabilità sismica del Convitto e quanto da lui accertato nel sopralluogo alla struttura e il professore Franco Braga (Franco Braga o Francesco? Due per un posto), luminare nel proprio campo, docente di costruzioni in zona sismica presso l'università "La Sapienza" di Roma. Anche Braga ha posto in evidenza la contraddizione tra la prima e la seconda relazione redatta da Collabora Engineering sempre sulla vulnerabilità sismica dell'edificio. "La prima scheda - ha evidenziato l'esperto - conclude con concetti che definirei allarmistici, nella seconda redatta dopo un anno di distanza, addirittura si evidenzia un quadro più tranquillizzante, tanto che conclude affermando che il plesso non necessita di alcun intervento". Anche l'ultimo consulente ascoltato, l'ingegnere Antonino Salvatore Pacilè, ha posto in evidenza la contraddizione su quanto contenuto nella relazione di Collabora Engineering.

Quando “discrasia” fa rima con “disgrazia” .


Leggi l'articolo completo e i commenti