Se Simona Ventura parla di desertificazione culturale si salvi chi può

par Sandro
mercoledì 3 agosto 2011

L'intervista rilasciata a Vanity Fair è una caduta di stile, perché sparge veleno su ex colleghi, e anche perché a parlare è chi ha collezionato, tra le altre cose, una fragorosa gaffe coi Muse.

Simona Ventura, che purtroppo presto ci ritrovremo su Sky, in un'intervista a Vanity Fair, non ha avuto parole dolci per nessuno, al suo addio alla RAI. Intanto spargere veleno su ex colleghi non è proprio il massimo.

Poi Simona Ventura che parla di desertificazione culturale è come se il Mostro del Circeo parlasse di castità. Insomma, non mi pare proprio che Simona Ventura abbia contribuito in modo particolare ad evitare la desertificazione culturale in Rai Due.

Altra argomentazione è l'accusa a Liofreddi, ex direttore di Rai Due, di essere stato il peggior direttore di rete con cui ha lavorato: voleva addirittura imporre personaggi indecenti.

D'altronde una come la Ventura s'è sempre prodigata per la cultura e per evitare personaggi che non fossero di alto profilo: d'altronde come dimenticare la lite Aida Yespica-Antonella Elia all'Isola dei Famosi o tra la stessa Simona Ventura e il noto intellettuale Rossano Rubicondi, oltre che con il celeberrimo filosofo Davide Fabbri, pronipote di Mussolini. 

Oppure l'arcinoto letterato Federico Mastrostefano che parla con l'(ex) fidanzata è un must per imparare l'italiano.

Senza dimenticare la gaffe coi Muse (che hanno cantato in playback e l'hanno perculata invertendosi i ruoli), e le critiche sulle domande effettuate a Lady Gaga ed agli Oasis. Che per una che dice di capirne di musica...

Peccato che in quel tritacarne c'è finito anche Aldo Busi che vanamente ha provato a dire le cose come stanno.


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