"Xenofobia? Ci abbiamo marciato". Se Maroni comincia a scaricare "i baluba"

par Gianfranco Zucchi
giovedì 15 marzo 2012

"Xenofobia? Ci abbiamo marciato": incredibile voltafaccia dopo vent'anni di propaganda che ha avvelenato il Paese. Maroni cerca di trasformare una linea politico-culturale che ha imbarbarito il Paese in un innocuo bluff. Una "rilettura" che butta via venti anni di consenso padano basato principalmente sulla propaganda anti-tutto e tutti, e, soprattutto, pro-Nord, spacciato per anni come unico detentore di civilità ed evoluzione...

"La Lega all’inizio veniva percepita un po' come xenofoba e razzista. Su questo ci abbiamo marciato. Aumentavano i consensi". Così Roberto Maroni, esponente del Carroccio ed ex ministro dell'Interno, durante una sua lezione sulla comunicazione politica agli studenti dell'Università dell'Insubria.

Maroni cerca di trasformare una linea politico-culturale che ha imbarbarito il Paese in un innocuo bluff. Una "rilettura" che butta via venti anni di consenso padano basato principalmente sulla propaganda anti-tutto e tutti, e, soprattutto, pro-Nord, spacciato per anni come unico detentore di civilità ed evoluzione. Maroni ha raccontato la sua esperienza personale, puntando sull'autocritica.

Il Carroccio, all'inizio, era visto, ha detto, come un movimento "contro i meridionali, poi contro gli extracomunitari". Un po' "ci abbiamo marciato, quando si è capito che un certo atteggiamento garantiva consenso", ha ammesso. "Ma gli errori stanno anche dall'altra parte". Molti commentatori, soprattutto all'inizio, ha raccontato, hanno "frainteso la forte appartenenza identitaria del movimento scambiandola per rifiuto dell'altro. La Lega - ha continuato - è partita con un federalismo etnico, ma non esiste un legame linguistico nel nord e tantomeno etnico. Questa è stata un'ambiguità degli inizi che ci siamo trascinati dietro. E ogni tanto c'è qualcuno che esagera".

Ci sono - ha proseguito - "i cosiddetti "baluba" nella Lega, quelli con la barba verde e con le corna. Io non sono un baluba, ma difendo i baluba della Lega. I baluba fanno parte della pancia della Lega. C'è il cervello, c'è il cuore e c'è la pancia. Dobbiamo tenere insieme tutto. È molto faticoso. Io mi sono spesso dissociato da affermazioni che non condividevo". L'esponente padano dunque comincia a mollare la zavorra sperando in un futuro da leader, cercando di far predominare le ragioni della mente in vista di una pancia che per lui si farà sempre più piena. Noi spesso abbiamo esagerato - ha sottolineato Maroni - però dall'altra parte c'è costantemente un'attenzione spasmodica su alcuni dettagli, perdendo di vista il 98 per cento dei leghisti. I nostri sindaci, per esempio, che usano un linguaggio totalmente diverso. Nella comunicazione l'importante è non passare inosservati. Generare un dialogo sulle cose di cui parlo io, questa è la cosa importante", ha concluso Maroni.


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