Se Grillo vince scassa tutto. E se perde?

par paolo
mercoledì 21 maggio 2014

Mancano pochi giorni e poi sapremo chi ha vinto la gara a chi la spara più grossa in questa delirante campagna elettorale per le europee.

Sicuramente è la campagna elettorale più desolatamente squallida di sempre. Se ancora c'era da spremere del peggio da questo paese, ci sono ampiamente riusciti i tre personaggi in cerca d'autore che rispondono ai nomi di Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Matteo Renzi, che stanno letteralmente monopolizzando i media. Degli altri partiti o candidati si è persa letteralmente traccia: provate a chiedere in giro un giudizio su Tsipras e la risposta è uno sguardo vuoto sospeso tra il dubbio che sia il nome di un medicinale o una marca di abbigliamento sportivo.

In tema di fair play Silvio Berlusconi definisce Beppe Grillo "un assassino evasore fiscale" e si becca di rimando del "pover uomo che non sa quello che dice", stabilendo l'unicum mondiale di un pregiudicato per frode fiscale (con aggiunte varie) che accusa un altro pregiudicato (per pluriomicidio colposo) di evasione fiscale. Insomma siamo al delirio totale.

Il terzo è Matteo Renzi che non è un pregiudicato ma ha subito soltanto, si fa per dire, una condanna in primo grado per danno erariale commesso durante la sua presidenza alla provincia di Firenze. Un peccatuccio veniale al confronto degli altri due ma che completa un quadro di legittimazione morale che lascia senza parole. Renzi dei tre è quello che mantiene un profilo di correttezza accettabile, pur avendo trasformato la sua narrazione in stile crozziano in una campagna elettorale urlata, che denota tratti evidenti di innaturelezza e molta costruzione artefatta da vero attore consumato qual è. Ovviamente sfrutta le bassezze degli altri due e continua con la sua martellante propaganda incentrata sulle promesse. Un segnale negativo gli arriva sulla testa con la notizia che sua sorella maggiore Benedetta Renzi, anche lei scout e fervente attivista religiosa, si è candidata alle amministrative nel comune di Castenaso (BO). Siccome in questo paese sta sempre di più montando una certa insofferenza nei confronti del nepotismo e di intere famiglie che si intruppano in politica, sono sicuro che non gioverà a Matteo. In casa Renzi siamo già a tre, che è una media decisamente allarmante.

Nel frattempo, di Europa non parla nessuno.

Ma al netto di questa di questa desolante e per certi versi, purtroppo, anche esilarante pantomima elettorale, dato per scontato che Berlusconi arriverà terzo con distacco, che succede se Grillo vince e ancora di più che succederà se perde. E poi chi e cosa stabilirà la vittoria dell'uno sull'altro, un punto in più o l'aver superato le previsioni dei sondaggi, insomma cosa? La domanda è meno banale di quanto sembri perché si tratta di elezioni europee e non di elezioni politiche. Sarà cioè determinante la suggestione del tema uscita dall'euro, che indubbiamente avrà forte presa su coloro che si sono convinti che tutti i loro guai derivino dalla moneta unica. Una suggestione sapientemente orchestrata che pare trovi larghi consensi specialmente al Sud e che probabilmente porterà alle urne anche parte dell'area dell'astensione.

Dobbiamo a questi punti affidarci allo stesso Grillo che ha dichiarato che vince se prende anche un voto in più di Renzi, e per converso perde se piglia un voto in meno.

Grillo (M5S) vince e diventa primo partito :

Sia Grillo che Casaleggio profetizzano una rivoluzione copernicana, una sorta di terremoto politico nazionale, con il crollo del sistema istituzionale attuale. Alessandro Di Battista, delfino di Grillo, chiarisce che si presenteranno come maggior partito da Napolitano, con la richiesta di: porre a termine il mandato del Presidente medesimo (invitato da Beppe ad andare a Cesano Boscone a far compagnia al pregiudicato), ottenere le dimissioni del premier Renzi (Renzie o l'ebetino di Firenze sempre secondo Beppe) e andare a nuove elezioni politiche con il metodo proporzionale (dopo la scomunica del Porcellum). Il programma del M5S si articolerà sui seguenti tre punti: reddito di cittadinanza (13-17 miliardi di spesa previsti un po' alla carlona dallo stesso Casaleggio), legge sul conflitto di interessi e legge anticorruzione. Anche se Giorgio Napolitano ha già chiaramente e ripetutamente escluso tali ipotesi. Comunque anche qualora ciò avvenisse per un ripensamento del Presidente e vincessero le elezioni politiche non avrebbero materialmente la maggioranza per governare da soli, dal momento che le altre forze si coalizzerebbero come da prassi consolidata. Perfino nell'ipotesi di una maggioranza assoluta (assai remota) alla domanda di Bruno Vespa nel famoso recente talk show con Grillo (alla faccia dei grillini scomunicati), ovvero: "Cosa farete in Parlamento con la maggioranza?", Beppe ha risposto: "Non me ne frega nulla, manderemo a casa tutti, ecc.", che mi sembra un programma piuttosto riduttivo. Quindi?

Quindi al netto l'unico risultato sarà quello di una consistente quota di rappresentanti italiani pentastellati parcheggiati nel Parlamento UE a fare sterile caciara o folclore in appoggio ai vari Salvini, Borghezio, Le Pen e tutti gli altri euroscettici, invece di tutelare gli interessi nazionali. Perché in Europa conti se ti integri o sei coerente con una delle famiglie politiche maggioritarie (Ppe o Pse che sia), altrimenti non conti un fico secco. E siccome da una parte ci trovi Berlusconi e Alfano e dall'altra ci ritrovi Renzi, per statuto del M5S i pentastellati saranno costretti all'isolamento o a diventare coerenti soltanto con le minoranze scassaeuro.

Grillo (M5S) perde e rimane seconda forza :

I pentastellati non vanno da Napolitano come da copione sopra citato, comunque non cambia nulla a livello nazionale, ma rimangono in europa a fare i bastian contrari insieme agli altri scassaeuro.

Morale: che il M5S vinca (primo) o perda (secondo) tutto rimarrà tal quale a livello nazionale mentre, purtroppo, a livello europeo avremo una rappresentanza italiana spaccata in almeno in due tronconi. Ergo un voto sprecato per l'Italia e gli interessi nazionali. Poi ai voglia di incazzarti con i tedeschi che, sia che si chiamino Merkel o Schultz, agiscono come un monolite per difendere gli interessi della Germania. Rimane però un punto di coerenza da chiarire. Grillo ha caricato di enormi aspettative queste elezioni europee, conferendogli un significato politico dirimente anche per le vicende italiane. Una sorta di duello finale. Ha ripetutamente detto che se non vincerà, considererà definitivamente chiusa la sua personale esperienza politica e si ritirerà a vita privataSiccome lo ritengo uomo di parola mi aspetto l'azione conseguente. Sarebbe, a mio avviso, la fortuna del M5S e dell'intero paese.


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