Se Cesare Battisti ha confessato solo due omicidi e non quattro...

par Marco Barone
venerdì 29 marzo 2019

Cesare Battisti venne condannato all'ergastolo con sentenze passate in giudicato, per quattro delitti, due commessi materialmente, due in concorso con altri.

Gli omicidi in questione furono quelli di Santoro e Campagna, venne condannato per concorso morale nell'omicidio Torregiani (13 anni e cinque mesi), concorso nell'omicidio Sabbadin. Come è noto, dopo la sua confessione, gran parte dei media, hanno sostenuto che Battisti nella sostanza avrebbe ammesso quattro omicidi. Ma non è vero.
I verbali, che sono stati diffusi recentemente in rete, dell'interrogatorio del 23 e 24 marzo, sono inequivocabilmente chiari nel tenore e nel contenuto. Battisti riconosce che la prima azione contro persone fisiche cui partecipò avvenne a Milano nei confronti del dottor Fava. Ciò avvenne per segnalazione di compagni operanti all'interno del collettivo dell'Alfa Romeo. Riconosce di aver partecipato al ferimento di un agente di custodia a Verona, quello di Nigro. Era stato segnalato da un collettivo del territorio come persona dai comportamenti rigidi e duri in carcere. Ammette di aver partecipato all'azione, ma solo a titolo di copertura. Dichiara di non aver sparato
 
Il primo omicidio, invece, che riconosce, è quello del maresciallo Santoro, capo delle guardie carcerarie di Udine. Dichiara che l'indicazione di compiere l'azione avvenne su indicazione dei compagni del Veneto, per il suo comportamento, tenuto a carico dei detenuti politici. Dichiara di aver partecipato all'azione e di aver esploso da solo i colpi di pistola che causarono la morte di Santoro, confermando la ricostruzione della sentenza. 
 
Per quanto concerne gli omicidi Sabbadin e Torregiani, avvenuti nello stesso giorno, uno a Milano, l'altro nel Veneto, ammette di aver partecipato solamente al secondo episodio con un ruolo che viene definito come di copertura dell'azione. Ricostruisce gli episodi e le decisioni che hanno portato all'azione sottolineando come si era deciso di non procedere all'uccisione delle due vittime in questione ma al solo ferimento. Poi, le cose, hanno preso una piega diversa.
 
Ma ribadisce che l'intento e la decisione iniziale era il solo ferimento. Per quanto riguarda l'omicidio di Andrea Campagna, riconosce di avervi partecipato sparando. La sua condanna a morte venne decisa nel corso di una riunione dei PAC e lui dichiara di essersi reso disponibile all'azione.
 
E' veramente incredibile quello che è successo, nel frattempo, dal linciaggio mediatico verso chi ne aveva preso le difese, come se le difese prese riguardassero poi solo o esclusivamente l'aspetto della condotta "criminale" e non l'intero contesto sociale e politico in cui il tutto ebbe luogo, ad addebitare a Battisti frasi virgolettate, mai pronunciate, all'ammissione di quattro omicidi, quando lo stesso, in modo chiaro, ha riconosciuto l'ammissione di due omicidi. Ciò deve spingere alla riflessione, per l'ennesima volta, sullo stato in cui si trova gran parte della stampa italiana, e poi non stupiamoci se nelle classifiche ci troviamo in posti a dir poco imbarazzanti. Ognuno è libero di pensarla come vuole su Battisti, ma qui la riflessione vuole cadere su come sia stata distorta dai più la realtà.

mb


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