Scuola e professori: un sottobosco di lavoro nero

par Domenico Attanasii
domenica 19 giugno 2016

Le ripetizioni scolastiche
Lavoro sommerso

Sul quotidiano "il Centro", del Gruppo Editoriale L'Espresso S.p.A., sabato 18 giugno 2016, in una intervista a una madre di due studenti si sono narrate le vicissitudini economiche di una famiglia abruzzese intenta a risollevare le sorti scolastiche dei propri figli e i guadagni in nero di certi disonorevoli dipendenti dello Stato. 

"Per fare lezione di Matematica ed Economia, sempre con lo stesso professore spendevo 20 euro per ciascuna materia, quindi 40 euro a settimana", racconta, "si faccia il conto di quanto mi costava a fine mese". 

Sono 160 euro puliti che un professore si metterebbe in tasca con le ripetizioni, navigando circospetto in un fosco e losco mercato sommerso come quello delle lezioni private. Secondo Codacons sarebbero circa 850 milioni di euro all'anno. 

Un "sottobosco" di lavoro nero non quantificato, perché le ripetizioni si fanno in casa, senza ricevute, senza alcuna regolarizzazione, lezioni tenute un po' da tutti: dalle maestre dell'infanzia ai professori universitari, dai giornalisti agli studenti.

Qualche anno fa, AgoraVox ha ospitato un articolo sulle tematiche legate all'aumento dell'orario per gli insegnanti: "Abrogare o no la norma che prevede l’aumento dell'orario da 18 a 24 ore per i docenti?" . La rilettura del trafiletto potrebbe non essere essenziale, una sbirciatina ai commenti, forse, sì.

La gioventù preda di un famelico sistema rodato (un quadrimestre preoccupante, materie a settembre... lavoro assicurato per i precari e per chi non si accontenta mai) potrebbe, avendone ben donde, obiettare di essere essa soltanto, non altre, la via per un futuro migliore. 

"Io non sono come loro. Io sono come l'oro".

Qualcosa di prezioso da tenersi stretto, da salvaguardare; con la speranza di potere costruire un giorno una scuola a tempo pieno a costo di saccheggiare a piene mani quella scandinava di Finlandia.


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