Scontri in Iran e governi assassini

par Francesco
domenica 21 giugno 2009

Non sappiamo esattamente quanti siano i manifestanti pro Moussavi uccisi a Teheran. Almeno 20, ma altre fonti dicono 150. Non sappiamo nemmeno il numero dei feriti e degli arrestati. Ma quello che sappiamo è più che sufficiente per capire che l’attuale governo iraniano è una pericolosa dittatura e la comunità internazionale dovrebbe fare tutto il possibile per farla cadere.

Sono ormai numerosi i video e le foto che circolano sulla rete con immagini di manifestanti colpiti a morte dalla polizia. Niente può giustificare questo genere di repressione contro cittadini che sono scesi in strada disarmati. Un governo che usa la violenza contro il suo stesso popolo è un governo delegittimato e il resto del mondo dovrebbe fare tutto il possibile per fermarlo. La guerra ovviamente non sarebbe una soluzione, perché finirebbe per colpire troppi innocenti. Ma quello che la comunità internazionale potrebbe fare non è poco. Isolare politicamente e commercialmente un paese, se lo facessero tutti i paesi del mondo, farebbe cadere qualsiasi governo nel giro di pochi mesi. Ma purtroppo cose del genere non capitano quasi mai. 

La Corea del Nord, pur essendo una dittatura spietata, ha il sostegno della Cina. Come la Birmania. E come lo Sri Lanka che ha sconfitto i ribelli tamil bombardando la popolazione nel nord est del paese. Anche il governo iraniano criminale e assassino di Ahmadinejad ha il sostegno della Russia e quindi difficilmente le sanzioni dell’occidente potrebbero essere decisive per portare un vero cambiamento in Iran. Ma l’occidente dovrebbe prendere comunque misure molto dure contro un governo del genere, l’appello di Obama a fermare le violenze pare del tutto insufficiente. 
 
E’ persino possibile che Ahmadinejad abbia davvero vinto le elezioni senza brogli, o perlomeno con pochi brogli. Infatti il suo governo, che continua a sfidare Israele e all’occidente ed è stato inefficace anche dal punto di vista economico, mantiene comunque il sostegno di vasti strati della popolazione iraniana. Ma a questo punto anche se la vittoria elettorale fosse legittima il governo dell’Iran è diventato illegittimo con le indiscriminate violenze contro i manifestanti. 
 
Ma le proteste interne e l’indignazione internazionale potrebbero non bastare per cambiare le cose, senza una decisa azione politica internazionale. Ma l’Europa, che con l’Iran ha un interscambio commerciale che arriva a 30 miliardi di dollari, non muoverà il dito mignolo. Il governo iraniano lo sa benissimo e quindi non teme niente. D’altra parte l’Europa non ha mosso un dito nemmeno quando il secondo governo Berlusconi ha bastonato selvaggiamente i dimostranti ed è ucciso Carlo Giuliani durante il G8 di Genova del 2001, anche se molti di quei dimostranti erano cittadini di altri paesi europei.

 

La Russia di Putin, che non brilla certo per democrazia, continuerebbe ad appoggiare il regime anche se iniziasse a lanciare le bombe contro i manifestanti. E questo è il motivo per cui il mondo è quello che è. Perché alla fine dei conti qualcuno si indigna a vedere i manifestanti uccisi per strada ma la maggioranza se ne frega e in fondo l’unica cosa che conta è sempre il denaro
 
La difesa della democrazia da parte dei governi occidentali è sempre stata più di facciata che reale. Gli stessi Stati Uniti non si sono fatti scrupolo di far cadere governi democratici come il Cile di Allende e la Grecia in nome della lotta al comunismo. E la caduta del muro nel 1989 non ha migliorato il mondo come molti speravano. La sincerità democratica della maggior parte dei governi mondiali è davvero scarsa e tende a diminuire. Il mondo potrebbe cambiare solo se la gente reagisse in tutti i paesi, costringendo i propri governi a interrompere i rapporti commerciali con le dittature assassine. Cose che si erano viste un pò nel 68 e negli anni seguenti ma che ora sembrano praticamente utopia, in un tempo in cui i cittadini dell’occidente sempre più ricco e apatico non scendono in piazza nemmeno quando un governo sottrae loro fondamentali libertà

Ma se i cittadini del mondo cedono alla repressione o cadono nell’apatia anestetizzata dal consumismo il meglio che possiamo aspettarci dal futuro è un mondo sempre più totalitario ed egoista, ignaro di tutto, privo di coscienza civile. 
 
Francesco Defferrari
 
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