Schiaffo del Senato ad Obama non passa la "Don’t ask, don’t tell”
par Giacomo Lagona
venerdì 10 dicembre 2010
La “Don’t ask, don’t tell” è una legge ipocrita e assurda, in quanto non esiste sostegno alla tesi su cui i militari omosessuali non riescano a svolgere le stesse identiche mansioni dei soldati etero. Anzi, proprio a sostegno del contrario, il presidente Obama aveva messo nel suo programma elettorale di due anni fa l’abrogazione di questa legge, ed aveva persino l’appoggio del segretario della Difesa Robert Gates e del capo degli Stati maggiori congiunti delle Forze Armate l’ammiraglio Mike Mullen. Ma per il Senato americano non basta: 39 senatori repubblicani – tutti tranne la senatrice Susan Collins del Maine – e John Manchin, democratico del West Virginia, hanno votato in modo compatto e probabilmente è stata anche l’ultima volta dell’amministrazione Obama a favore dell’abrogazione, in quanto da gennaio si insedieranno i nuovi senatori e il peso specifico dei repubblicani sarà maggiore per via della maggioranza acquisita alle recenti elezioni di Middle Term.
La sconfitta di oggi è l’ennesimo schiaffo politico del Senato americano al presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Il risultato equivale a una clamorosa bocciatura per una proposta che era stata fortemente caldeggiata dalla Casa Bianca, e Susan Collins, l’unica senatrice repubblicana a votare a favore, si è detta ”molto dispiaciuta” per l’esito del voto: ”Si è persa una grande occasione”. Pur andando contro il quinto emendamento, la “Don’t ask, don’t tell” è ancora legge statunitense e quindi nessun gay dichiarato può arruolarsi nelle forze armate americane.