Schettino, Domnica e il gossip sul disastro

par Paolo Monarca
lunedì 27 febbraio 2012

Il processo sommario a Francesco Schettino prosegue a gonfie vele e non sembra trovare impedimenti. Senza attendere l'esito delle indagini, che per un disastro di questa portata potrebbero richiedere ancora molti mesi, i media nazionali e internazionali stanno continuando l'opera certosina di "sputtanamento" del capitano della Costa Concordia: intendiamoci, Schettino ha probabilmente una parte di responsabilità, ma affermare che sia l'unico colpevole del naufragio che è costato la morte a 25 persone (quelle accertate finora) appare quanto meno improbabile. 

Il tabloid britannico Daily Mail ha infatti intervistato qualche giorno fa Domnica Cemortan: la donna moldava ha ammesso di aver scambiato un bacio appassionato con Francesco Schettino la sera della tragedia a "largo" dell'Isola del Giglio: "Forse - spiega l'articolo del Daily - preludio di una relazione che però non fu consumata a causa del naufragio". Non si comprende in che modo questa affermazione possa dare un contributo alle indagini, mentre è evidente che offre uno spunto ghiottissimo alle pruriginose curiosità di molti lettori.

Ma al momento del naufragio quanto personale di bordo si trovava nella cabina di comando? E' davvero credibile l'ipotesi secondo cui la vita di migliaia di passeggeri sarebbe stata in mano al solo Schettino? E non sono state commesse leggerezze o errori anche in tutti gli altri livelli di controllo? E la strumentazione ha funzionato a dovere?

Pochi giorni fa il quotidiano online Infoaut ha realizzato un'intervista a un uomo del personale presente, quella sera, sulla Costa Concordia. L'uomo rivela:

"Il fatto che il comandante non fosse all'altezza del ruolo che gli era stato attribuito era cosa risaputa tra il personale viaggiante: ciò che ci domandavamo era come mai la compagnia non se ne rendesse conto, semmai. Tuttavia le sue responsabilità sono da ripartire per motivazioni di carattere squisitamente tecnico. Cominciamo dalla presenza sulla plancia di comando: è evidente che il comandante non può restare per tutto il viaggio in plancia, ma è normale che faccia dei turni. Al momento dell'incidente in effetti lui non era in plancia perché a cena. Il problema è, visto che c'è stato l'incidente, che sul ponte di comando o sono saltati tutti i sensori di avviso del pericolo, o sul ponte non c'era nessuno, perché anche io che non sono un ufficiale ho notato la troppa vicinanza all’isola del Giglio. Se anche la nave viaggia con il pilota automatico, come stava facendo al momento, non per questo i sonar smettono di funzionare; nel momento del pericolo in plancia compaiono diversi segnali che non sono in grado di indurre il pilota automatico a bloccare la nave, ma che in presenza di ufficiali debbono indurre una reazione che evidentemente non c'è stata".

Intanto il rischio di disastro ambientale è ancora dietro l'angolo, nonostante proprio stanotte siano stati svuotati tre serbatoi di carburante. I Vigili del Fuoco, nel frattempo hanno predisposto un nuovo cantiere atto a permettere la ricerca dei dispersi. 


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