Scampia di Napoli terra di violenza

par Antonello Laiso
venerdì 7 dicembre 2012

Credevamo che in quella terra di emarginazione sociale e di degrado alle porte di Napoli, ovvero "Scampia", località tristemente famosa di una Napoli che lo è altrettanto per la sua bellezza ed i suoi enormi problemi, lì dove molte famiglie sono costrette a vivere, non si potessero violare, almeno dentro una scuola materna, quei valori di una non violenza che esistono ovunque.

 

Invece sono stati violati.
Credevamo che almeno i bambini chiusi in una scuola, tra canzoncine natalizie che fanno da sfondo grottesco a un'innocenza racchiusa in delle mura pur situate in terra di camorra, non potessero mai conoscere ed essere turbati nella loro tranquillità da quella violenza.
Così non è stato.
 
Quei disegni infantili spesso senza significato, colorati di quei loro sogni che non hanno più colore, sono stati unitamente violati come la loro innocenza, quella ferocia tra gli uomini è arrivata lì dove non si pensava, lì dove non esistono, non può esistere l'espressione "regolamento di conti".
 
Non avremo mai immaginato, nonostante la fama di "Scampia", che una cosa del genere potesse succedere, pensavamo piuttosto che una scuola di bambini fosse un confine invalicabile che, invece, è stato violato.
 
Quell'odio è entrato anche lì dove non pensavamo potesse entrare. Quell'odio si è manifestato a pochi metri e tale sarà ricordato in quelle creature innocenti.
 
Le Istituzioni tutte, in particolar modo quelle di Ordine Pubblico, devono prendere coscienza di una situazione sempre più grave.
 
Un atto di estrema ferocia che non può che contribuire a rendere ancora più criticabile questa città - alla vigilia di un Natale non prospero - da parte chi ci guarda e commenta quei fatti che non gli appartengono da fuori.

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