Scalfaro: la morte e le ombre

par Nicola De Liguori
lunedì 30 gennaio 2012

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Come al solito in politica le morti hanno un doppio significato. Chi sarà ricordato lo sarà per quello che ha fatto e per quello che non ha fatto. Il rispetto per una persona defunta è indiscutibile, soprattutto per chi ha segnato un lungo periodo della storia della Repubblica, ma è discutibile l’uso di una morte per pilotare a proprio vantaggio sia in positivo che in negativo il proprio interesse politico.

Ammettiamolo: lo scandalo dei fondi neri del Sisde ha gettato un'ombra sulla figura di Oscar Luigi Scalfaro, ma ce ne siamo dimenticati da tempo, però oggi che è venuto a mancare molti si dedicano ad una commemorazione al di sopra delle righe e qualcun’altro, invece, in tono elegante dice ”Ci dispiace, però…”.

La verità è un’altra: della morte dell’ex Presidente non gliene frega niente a nessuno! Di acqua sotto i ponti ne è passata tanta figuriamoci se riesumare certi periodi, certi scandali, possa interessare l’odierno panorama politico, ma per dovere di cronaca a caldo si elogia o si ingiuria il defunto, ma già da domani tutto cadrà nel dimenticatoio.

Qualcuno leggendo queste righe dirà: ”Ma dove si vuole andare a parare?”. Semplice: smettiamola di spettacolarizzare ogni cosa, smettiamola di arrogarci il diritto di essere depositari della verità. La verità non la sapremo mai, se Scalfaro abbia preso veramente i soldi dai fondi neri non lo possiamo sapere e probabilmente mai lo sapremo per questo è più da condannare, tanto per fare qualche esempio, una Serena Dandini che invitò l’ex Presidente non molto tempo fa, in una trasmissione di servizio pubblico, idolatrandolo e rendendolo una persona da cui prendere esempio per il solo fine che ben sappiamo... o uno Storace che oggi non perde l’occasione per definirlo "il peggior Presidente"

Chi non avrebbe un po' di timori ad ospitare in casa una notte Amanda Knox quale amica della propria figlia anche se è stata assolta, perché il dubbio permane, l’incidente non è certo lo stesso e non è essere colpevolisti, ma avere un po' di senno perché la giustizia non è infallibile, ne abbiamo qualche esempio. Allora congediamo senza commenti di parte questo Presidente con un semplice saluto, del resto abbiamo erroneamente dimenticato un Pertini che di ombre non ne ha avute veramente.


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