Saviano e l’indegna raccolta di firme contro
par ivan
mercoledì 24 novembre 2010
Gran cosa certamente la libertà di stampa, senza di essa non potrebbero vivere le democrazie, permette il confronto delle idee, dei pareri, dei pensieri. In suo nome si scrive ogni cosa, eccelsa che sia o infima e indegna. Basta evocarla a volte perché si possa giustificare di per sé tutto, anche le cose peggiori, anche quelle indegne.
E' nel nome della libertà di pensiero e di stampa che il Giornale spesso si addentra e difende campagne giornalistiche "inqualificabili" nei confronti degli oppositori. Dimenticata quella contro Boffo, non ancora termonata quella contro Fini e la casa di Montecarlo, già si è scoperto un nuovo nemico. Si è aperto subito un altro fronte, Saviano e le "infiltrazioni" mafiose al Nord. Lo scrittore non pare davvero avere grandi colpe, ammesso non siano colpe avere delle idee, o il parlare chiaro senza farsi intimidire, senza praticare sconti ingiustificati a nessuno, anche quando, per farlo, si rischia di offendere la "suscettibilità" di qualche potente di turno. In genere però è quando si colpisce il "potere" o Silvio Berlusconi che il "Giornale" dà il "meglio" (è ironico naturalmente) di sé, diventa isterico, a volte persino rabbioso. Anche questa volta non è stato da meno, poco importa se Saviano non è uomo di potere ma di cultura. Anzi proprio questo è un aggravante, visto che il Giornale si è sentito subito in dovere di impegnarsi in prima persona in una raccolta di firme "contro" Saviano, che definire indegna è semplicistico ed insufficiente. In pratica, visto che Saviano aveva parlato, in assoluta evidenza, di una mafia che tenta di allargarsi come una piovra, nei gangli vitali, economici e politici del nord ricco del paese, si è iniziato una raccolta di firme contro di lui, chissà in nome di quali colpe, se non quelle dell'evidenza.
"Una firma contro Saviano" - scrive il Giornale - "aderisci". "Lo scrittore dà del mafioso al Nord, noi non ci stiamo". Si fa dire a Saviano quello che mai lui ha detto, lo si fa solo strumentalizzando, per raccogliere adesioni "contro", contando sulla suscettibilità dei lettori, su un loro distorto concetto dell'onore, per portarli a conclusioni sbagliate, come sbagliate sono le premesse. O vi è un sottofondo di stupidità in tutto questo, e la si crede anche generalizzata, o si è in mala fede. Non leggete i giornali, si lascia scappare spesso il nostro Premier. Forse in questo vi è un barlume di coscienza, perché Berlusconi, meglio di altri, sa di che pasta è fatto il suo di Giornale.