Santoro, Travaglio: lezione di autogestione

par paolodegregorio
mercoledì 2 novembre 2011

Non mi sembra un caso che gli unici due soggetti in Italia capaci di farsi sentire a livello di massa senza avere alle spalle né il capitale, né la politica, né i preti, Travaglio e Santoro, collaborino tra di loro per far riuscire giovedì prossimo l’evento televisivo appropriatamente definito “servizio pubblico”.

Entrambi hanno scelto l’impervia strada dell’autogestione, della indipendenza, della dignità autorale, a fronte di uno squallido panorama di giornalisti servizievoli al soldo di padroni o partiti, capaci solo di disinformare i cittadini con omissioni, bugie, complicando le cose semplici, dando enorme importanza alla cronaca e alla Casta, determinanti nel creare confusione e disorientamento.

La cosiddetta “opinione pubblica” è il risultato del lavoro subdolo di tutti i “media” e chi li controlla vince le elezioni.

“Il Fatto Quotidiano” e Santoro con le sue due trasmissioni autogestite (Rai per una notte e Tutti in piedi), danno finalmente la certezza che è possibile fare informazione al servizio dei cittadini chiedendo solo ai cittadini i mezzi economici, e affidandosi per la prosecuzione della attività solo al consenso di migliaia di “piccoli azionisti”.

E’ una lezione di democrazia diretta che si deve estendere a tutta la comunicazione, in particolare all’editoria dei libri, senza passare per le forche caudine degli editori.

Gli autori associati tra di loro possono benissimo autogestire la pubblicazione dei loro libri, promuovere e aiutare i giovani scrittori.

Un potere enorme e grandi profitti sarebbero strappati alla classe capitalista e un grande segnale di autogestione cambierebbe la cultura dei cittadini rendendoli meno passivi e meno sudditi.

Anche nel cinema ci sarebbe spazio per l’autogestione se autori, registi e attori accettassero il rischio di essere pagati a risultati raggiunti, pur di fare un cinema indipendente, senza produttori dittatori.

Mi duole molto osservare che Beppe Grillo ha una scarsa propensione alla collaborazione con chiunque e non si è sentita una sua parola di appoggio alla avventura del “servizio pubblico” di Santoro e Travaglio, tanto meno si è parlato di una sua partecipazione gratuita che avrebbe reso l’evento sicuramente più seguito e partecipato.

Gli italiani in genere devono cercare di uscire dalla passività, dall’individualismo, dalla propensione a dividersi, per trovare nelle battaglie civili come i referendum, nelle autogestioni possibili, il riscatto da una politica che si è fatta casta, ormai estranea alla società civile, alleata con il capitalismo e i preti, senza più distinzione tra destra e sinistra.


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