Santanché Presidente? Lei ci crede

par Voltaire
sabato 12 maggio 2012

Anche se ha dell’incredibile uno dei personaggi più discutibili del berlusconismo, la pasionaria del Billionaire Daniela Santanchè ha lanciato la sua possibile candidatura a Palazzo Chigi. L’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’attuazione del programma (mai incarico fu più inutile quanto improbabile) che si muove nei meandri della politica con la stessa eleganza con cui un elefante si muoverebbe in un negozio di cristalli aspetterebbe soltanto l’investitura del suo partito (o meglio del suo Popolo), per iniziare la sua lunga marcia verso le elezioni politiche del 2013. Colei che oscilla tra le posizioni politiche di Marine Le Pen in Francia e dei Tea Party in America (tutte opzioni perdenti nei paesi dove sono state presentate), approfittando del caos che domina il centrodestra, e della debolezza della segreteria di Angelino Alfano ha annunciato la propria disponibilità a candidarsi, sperando di attirare su di sé le grazie di Silvio Berlusconi e degli altri alti papaveri del Pdl. Per ora però alla possibilità di vedere tempestate le città italiane con i cartelloni 6x3 con la scritta “Daniela for president” sembra crederci soltanto Daniela e qualche giornalista del Giornale di Paolo Berlusconi da mesi sponsor ufficiale degli estremismi della fondatrice di Visibilia. La stessa Santanchè che nel 2008 correva per la stessa carica tra le fila della Destra di Storace e diceva di Berlusconi «non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita», del resto «ci vede solo orizzontali» e «ha sempre utilizzato le donne come il predellino della sua Mercedes», al punto che «è ossessionato da me, ma tanto non gliela do», ieri ha dichiarato al Corriere della Sera:

«Ripeto: per me, il candidato premier dovrebbe essere il Cavaliere. Perché con lui potremmo essere ancora vincenti. Detto questo, io mi fido così tanto di lui che se poi, al posto suo, indicasse come candidato pizza e fichi, io mi terrei pure pizza e fichi... Tutto questo, naturalmente, se il partito non deciderà invece il percorso delle primarie. A quel punto, ma solo a quel punto, sì, io mi candiderei».

Certo è che se gli italiani dovessero scegliere tra l’Highlander immortale Silvio Berlusconi, Daniela Santanchè o Signor Pizza e Fichi (forse il più presentabile dei tre) ecco spiegate le ragioni del successo di Beppe Grillo e del suo movimento. Se continuano così la corsa verso il parlamento e forse verso altre mete più importanti del Movimento 5 stelle sarà sempre più in discesa.

La possibile premiership della socia di Briatore non impensierisce più di tanto, le possibilità che venga nominata Presidente del Consiglio sono pari a zero. Il vero dramma del centrodestra italiano (che in uno schema bipolare dovrebbe contendersi con il centrosinistra il governo del paese) risiede nel dar libero sfogo a tutti i personaggi e personaggetti che il Berlusconismo ha creato negli ultimi anni e di cui la Santanchè è uno degli esempi più mirabili (ed inquietanti).

Il problema non è che la Daniela creda veramente nella possibilità di diventare premier, in un regime democratico ognuno potenzialmente può aspirare a qualsiasi carica, il vero problema è che il PDL glielo faccia credere o peggio ancora sia convinto che i propri elettori siano disposti a votarla. Quando potrebbe scegliere benissimo “pizza e fichi”.


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