Sanremo. Le vittorie flop

par FascioeMartello
venerdì 16 gennaio 2009

di Fenics

“La vittoria ha molte facce”. Così recita lo spot con cui la Rai pubblicizza il prossimo Sanremo. Anche la sconfitta ha molte facce, soprattutto al festival; a volte, si traveste da vittoria. Ed i Jalisse sono solo il caso più noto.

Iniziamo con un po’ di preistoria. I nomi di Gilda, Mino Vergnaghi e Tiziana Rivale a molti non diranno nulla. Eppure compaiono, a pieno titolo, nell’ albo d’ oro di Sanremo, categoria “big” (per capirci). Sono tre clamorosi casi di cantanti, pressoché sconosciuti, che alla prima (ed unica) apparizione a Sanremo, vinsero il festival, per poi tornare in breve tempo nell’ anonimato.

Gilda, vero nome Rosangela Scalabrino, bionda studentessa in medicina di 24 anni, originaria di Biella, vince Sanremo 1975 con la folkeggiante “Ragazza del sud”, brano da lei stessa scritto. Si dice che, tenendo presente che la cantante nei mesi precedenti si era esibita in una tournee gratuita per i militari, a favorirla sia stata la decisione di organizzare giurie anche presso caserme. Figuriamoci. Fatto sta che la diretta Rai, presentava Mike Bongiorno, si chiuse addirittura prima che fosse proclamato il vincitore. La notizia fu data più tardi dai telegiornali. La carriera di Gilda non decollò mai e solo qualche anno dopo la cantante si ritirò scegliendo la tranquilla vita familiare e la gestione di un albergo a Torino.

Nel 1979 trionfa a Sanremo Mino Vergnaghi con la canzone “Amare”. Erano gli anni di crisi massima del festival con cast composti quasi interamente da sconosciuti. Il brano di Vergnaghi non fece presa sul pubblico e l’ album di debutto addirittura non fu mai distribuito per il fallimento della casa discografica. Vergnaghi negli anni successivi diviene corista di Zucchero e firma con lui il brano “Di sole e d’azzurro” con cui Giorgia arriva seconda nel 2001.

Col festival in netta ripresa, nel 1983, Sanremo laurea vincitrice “Sarà quel che sarà” di Tiziana Rivale. Quell’ anno erano in gara canzoni come “Vacanze Romane” dei Matia Bazar e “L’ italiano” di Toto Cutugno, arrivate rispettivamente al 4° e 5° posto. Ma le giurie decidono di premiare la sconosciuta cantante laziale, arrivata al festival attraverso un concorso indetto da Domenica in, ed il suo brano che comunque ottiene un certo riscontro di vendita. Con l’ album uscito solo parecchio tempo dopo, la Rivale con sfrutterà al meglio la vittoria sanremese e la sua carriera si esaurisce praticamente con quella inattesa vittoria. Parecchi anni dopo verrà ripescata da Paolo Limiti nelle sue trasmissioni nostalgia. Dopotutto il titolo della canzone esprimeva già rassegnazione per un futuro non roseo.

Il Festival nel corso degli anni ’80 e ’90 riprende quota esprimendo vincitori più o meno degni di quel nome.
 

Gilda



Arriviamo al 1997. Come da occasionale regolamento, 4 delle nuove proposte della passata stagione ottengono il pass per la categoria “Campioni”: saranno ORO, Marina Rei, Silvia Salemi, Jalisse. Sarà proprio il semi sconosciuto duo composto da Alessandra Drusian e Fabio Ricci a vincere, contro ogni pronostico, col brano “Fiumi di parole”. La vittoria si trasformerà subito per i Jalisse in un incredibile boomerang. Attaccati dai media per la chiara somiglianza del pezzo con “Listen to your heart” dei Roxette (altro duo!). Scoppia inoltre polemica per la presenza tra gli autori della canzone di Carmen Di Domenico, compagna di Sergio Bardotti che faceva parte della commissione esaminatrice di quel Sanremo. I Jalisse non incontrarono mai il gradimento del pubblico. Restano negli annali solo come simbolo di una delle vittorie più inattese della storia del Festival.

Altro caso l’anno successivo. Nel 1998 Annalisa Minetti, ipovedente, reduce dal concorso di Miss Italia, debutta a Sanremo con “Senza te o con te”. Vince la categoria giovani e, per l’ assurdo regolamento di quell’ anno, viene promossa tra i grandi. E, a sorpresa, si afferma anche lì. La bella Annalisa però non ottiene nelle vendite i risultati sperati e la sua carriera si arena ben presto. Se si fosse fermata alla vittoria tra le nuove proposte, magari avrebbe avuto l’occasione di partecipare al festival 1999 tra i campioni. Invece la ritroviamo nel 2004 al reality “Musica Farm” alla disperata ricerca di rilancio. Torna a Sanremo nel 2006 in coppia con Cutugno ed è tutto dire.

Nel 2003 il Festival di Sanremo vede sul gradino più alto del podio Alexia. Una splendida carriera di successi dance in lingua inglese, poi il passaggio all’ italiano e la svolta blues sancito dal successo di “Dimmi come” seconda a Sanremo 2002. Successo che avrebbe sconsigliato a chiunque di tornare in riviera. Invece la cantante spezina, al secolo Alessia Aquilani, si convince a tornare in gara nel 2003 e vince con la ballad “Per dire di no”. Inizierà da qui una discesa verticale della sua carriera, dal flop dell’ album uscito dopo Sanremo “Il cuore a modo mio”, sino al ritorno di quest’ anno al festival dopo anni di lontananza dalla hit parade.
 

Alexia



Veniamo alle ultime tre edizioni.

2006. Vittoria a dir poco inattesa per Povia. Dopo il travolgente, quanto inspiegabile, successo con “I bambini fanno ooh”, fuori gara a Sanremo 2005 (grazie Bonolis), il buon Giuseppe vuole cimentarsi con la gara e trionfa. “Vorrei avere il becco”, nota come la canzone del piccione, così come l’album che la contiene “I bambini fanno ooh la storia continua” (che fantasia) sono ben lontani dai riscontri dell’ anno precedente. Praticamente dopo il festival, sparisce e riapparirà quest’ anno ancora a Sanremo.

2007. Se davvero voleva essere come Biagio Antonacci, poteva evitarsi un Sanremo vinto puntando sul tema patetico. La vittoria con “Ti regalerò una rosa” non ha portato particolarmente fortuna a Simone Cristicchi; anzi pare aver dilapidato gli ottimi risultati ottenuti dal singolo estivo “Vorrei cantare come Biagio”. Per trovarlo dobbiamo rivolgerci a “Chi l’ha visto?”.

2008. E’ roba recente il trionfo di Giò Di Tonno e Lola Ponce con “Colpo di fulmine”. Se il singolo ha vendicchiato, la carriera musicale dei due non è certo decollata. Lola magari ha venduto a iosa copie del suo calendario, che gireranno l’ Italia in parecchi camion per tutto il 2009. Ma quanti staranno attendendo con trepidazione l’ uscita del nuovo album di Giò Di Tonno?

Chiudiamo con un istantaneo sguardo alla categoria giovani. La vittoria a Sanremo tra le nuove proposte ha fatto decollare artisti come Eros Ramazzotti o Laura Pausini. Non ha portato identica fortuna a Cinzia Corrado (1985), Future (1988), Jenny B (2000), Laura Bono (2005), Riccardo Maffoni (2006).
 
 
foto tratte dal settimanale TV sorrisiecanzoni
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