San Marino: Niki Aprile Gatti e la sentenza del magistrato Battaglino

par l’incarcerato
martedì 20 ottobre 2009

Care teste di capra, come ben sapete io fin dall’inizio sto sostenendo la battaglia di Ornella Gemini per la giustizia e verità per Niki, un ragazzo pieno di vita e passione per il suo lavoro visto che fin da bambino mostrava capacità al di sopra della norma per l’utilizzo del computer, come si suol dire lui era per davvero un genio dell’informatica.

Purtroppo parlo al passato perchè è morto quel maledetto 24 giugno del 2008, e come ben sapete la sua morte è stata frettolosamente bollata come suicidio.

Un suicido confermato anche dalla perizia di "parte" eseguita dal dottor Fortuni, un luminare di Bologna che si vanta di aver eseguito una quarantina di autopsie, anche tristemente famose come quella di Marco Pantani. E se avrete la pazienza di leggere un libro inchiesta di uno scrittore francese di nome Philppe Brunel sulla strana morte del ciclista, vi farete un idea di questo "illustre" medico. Lui che conservò il cuore di Pantani in una cella frigorifera di casa.

Un medico che si trova sempre ad assistere processi delicati e importanti,e mi ricorda vagamente un altro perito, Aldo Semerari. Anche lui si trovava dappertutto, e in tutti i processi importanti.

Ma per carità, non voglio equipararlo a Fortuni perchè lui era un criminale e fece una fine tremenda: fu ritrovato il suo corpo con la testa tagliata e custodita dentro una bacinella.

Però Fortuni lo ritroverete anche ad altri processi importanti che riguardano l’Umbria. E presto tramite la mia inchiesta sulla ’ndrangheta saprete quali.

C’era il medico Fortuni e un’ avvocatessa che faceva parte dello studio legale del dottor Umberto Guerini. Quest’ultimo è anche lui di Bologna e prese parte a processi importanti, tra cui quello della strage di Bologna.

Tutti medici e avvocati che Ornella non ha mai cercato, semplicemente arrivò un telegramma direttamente a Niki quando era in isolamento sul quale era scritto che doveva nominare tale avvocato. Ed è ovvio che Niki accettasse il consiglio dato magari dalla persona di cui si fidava ciecamente.

Mi fermo qui teste di capra, molti di voi conoscono già molto bene la storia e per chi non la conoscesse affatto, vi invito a leggere qui l’articolo di Liberazione che aveva postato tempo fa Ornella.

Mi fermo perchè questi sono giorni cruciali: Ornella sta aspettando la convocazione del magistrato Battaglino di San Marino!



Come sapete l’appartamento di Niki, situato a San Marino, fu "ripulito" di tutto. Spariti computer, mobili, tende, e tutti i vestiti, perfino mutande e calzini.

Subito Ornella denunciò il fatto alla gendarmeria e a distanza di un anno i nodi stanno venendo al pettine. Così almeno per logica dovrebbe esserlo.

Non sono state denunce ad ignoti ma sono stati fatti nomi e cognomi delle persone che possedevano le chiavi di casa e loro non avevano nessun titolo legale per prelevare e magari nascondere tutta la roba e farlo soprattutto senza dire nulla alla mamma, l’unica persona che aveva tutto il diritto a saperlo.

Non hanno avuto nessuno scrupolo queste persone, non hanno voluto lasciare nulla, nemmeno un indumento che potesse emanare per l’ultima volta l’odore di Niki. Quell’odore che solo la mamma può riconoscere.

E la cosa peggiore di tutta questa storia e che recentemente è uscito un articolo di un giornale di San Marino nel quale queste persone sono state definite "amici". Come se fosse normale che gli "amici", tra l’altro coinvolti nella truffa, si comportassero in questa maniera.

Bene teste di capra mie, purtroppo se i grandi mezzi di informazione si fossero interessati di questa storia, molto probabilmente ora sarebbe quasi scontata la sentenza del magistrato sammarinese Battaglino. Ma visto che non ha nessun riflettore puntato si di se, può anche archiviare.

E qui entriamo in gioco noi, se la sentenza sarà negativa noi la rendiamo pubblica su tutta la rete e dirò a Daniele Nalbone, giornalista di Liberazione, se ci farà il favore di pubblicarla.

Io spero con tutto il cuore che ci sarà una giusta sentenza per questo furto, perché ridarebbe un po’ di dignità a questo piccolo Stato sempre al centro di brutte faccende.

Se saranno condannati, gli "amici" dovranno anche dire chi siano stati i mandanti. Perchè a quel punto, secondo una logica elementare, potrebbero essere gli stessi mandanti dell’omicidio.

Nel frattempo, e lo diciamo troppe volte, confidiamo nella magistratura
.


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