Salvo il diario segreto di Renzo Bossi nonostante la condanna per diffamazione del blogger

par Sandro
sabato 13 ottobre 2012

Michel Abbatangelo viene condannato per diffamazione dopo aver pubblicato on line delle novelle satiriche su Renzo Bossi... il quale evidentemente non ha apprezzato e l'ha denunciato per diffamazione.

Peraltro, in un'interessante intervista al blog Pensare è gratis, il primo a riuscire ad intervistare Abbatangelo dopo la sentenza, emerge che non c'è solo il Trota:

ci sono altre macchiette onnipresenti anche se non li ho approfonditi, forse all'epoca il Trota mi sembrò allora il ventre molle su cui incentrare un momento di umorismo (a denti stretti, sai la rabbia...) anche perché era ed è ancora l'imbattibile, l'insuperabile (altro che il tonno) icona del bamboccione medio della sfacciata nepocrazia in salsa padana.

Il diario peraltro è ancora visibile perché, a quanto risulta, non ne è stata richiesta, né men che meno disposta, la rimozione. Quindi per ora la satira è salva in corner. Ma ci sarà da combattere, visto che è ancora da svolgersi il giudizio d'appello.

Il tema ripropone un importante dibattito: satireggiare equivale a diffamare? Molti blogger, tra cui anche Daniele Sensi, hanno difeso Abbatangelo e la legittimità della satira. Peraltro in Francia, come sottolinea lo stesso Abbatangelo nell'intervista citata, è normale usare i nomi veri e non pseudonimi. Non sarebbe nemmeno la stessa cosa. Ma forse si sarebbe risparmiato un processo.

Il caso è stato accostato a quello di Alessandro Sallusti, pur avendo poche assonanze: Sallusti ha consentito che si pubblicasse un articolo rivelatosi in parte falso. Compito di un giornale non è riportare falsità. Ed è molto diverso dal compito di un artista o di chi fa satira. 

Insomma adesso si attenderanno le motivazioni della sentenza e poi via col giudizio di appello. Il tragitto pare ancora lungo e tortuoso.


Leggi l'articolo completo e i commenti