Salvini querela Saviano: quando le istituzioni diventano parti politche

par Camillo Pignata
venerdì 20 luglio 2018

Quando un Ministro si comporta da segretario di partito e non da ministro, da uomo di parte e non da uomo che opera in nome di tutti anche di quelli che non lo hanno votato, può succedere di tutto.

Quando le istituzioni diventano parti politiche, può succedere che un ministro degli interni attacchi chi dovrebbe difendere, lasci solo esposto ai colpi della camorra, un intellettuale simbolo della lotta contro la camorra.

Del resto “Il buongiorno si vede dal mattino”.

Fin dal suo insediamento, Salvini si è comportato, nei gesti e nel linguaggio, non da ministro, ma da uomo di parte. Ha preferito il comizio ad una seduta del Parlamento, in cui si discuteva del programma di governo

E certamente non ha parlato da ministro, quando con continui incessanti interventi di questo signore ha travolto competenze ed istituzioni.

Quando ha chiesto che alcuni naufraghi, salvati dalla nave Diciotti, fossero ammanettati. Quando ha chiesto al Presidente della Repubblica di intervenire sui giudici.

 Quando ha delegittimato una sentenza che ordina il recupero di 49 milioni di euro dal suo partito truffati allo stato a tutti noi.
 Certo, delle due l’una, o questo ministro ignora le sue competenze, la divisione dei poteri, gli effetti delle sue iniziative o le conosce e se ne frega.

E allora viene il dubbio che la querela contro Saviano più che la difesa delle istituzioni rappresenti un attacco ai suoi avversari, a quelli che dissentono, una minaccia a tutti di allinearsi al potere, alla linea politica del governo.

 


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