Salvini-Spataro: un ministro che ostacola un’operazione antimafia e resta al suo posto. Ma siamo matti?

par Camillo Pignata
mercoledì 5 dicembre 2018

Un ministro degli interni che, per fare propaganda, ostacola un'operazione antimafia, offende il Procuratore che difende la sua indagine e resta al suo posto. Ma siamo matti?

Tace Mattarella, dai media qualche critica timida ed impacciata, l’opinione pubblica che se ne fotte. L’opposizione che non fa opposizione, i media che non fanno informazione, il popolo che non è più popolo. Sembra che un misto di impotenza, si sia impadronito del popolo e delle Istituzioni.

La misura è colma. Non se ne può più!

Non se ne può più, del servilismo di alcuni giornalisti, della improntitudine di altri, che pur riconoscendo le ragioni di Spataro, lo criticano perché in passato ha criticato Salvini.

Non se ne può più ,di una opposizione che pensa di chiudere la vicenda Spataro con espressioni di solidarietà .

La solidarietà? La solidarietà a Spataro non basta! Non è stato offeso Spataro e stata offesa la Repubblica, la Costituzione.

Che aspettate a chiedere le dimissioni di un ministro degli interni che ostacola operazioni di polizia, che non conosce il confine tra le sue prerogative e quello della magistratura?
Saranno respinte, ma che vi frega.

E voi classe dirigente di questo Paese, uscite dal letargo, protestate, indignatevi, incazzatevi. E quando lo incontrate in tv lasciate la trasmissione, perché con i fascisti un democratico non parla. E quando questo signore si presenta in Parlamento o per strada non esitate a dargli le spalle.

Svegliatevi e dite e a questo signore quello che va detto:

"Signor ministro degli Interni se non sai fare il tuo lavoro, se confondi l'attività di partito e l'attività istituzionale, la responsabilità verso gli iscritti e i militanti della Lega, con quella verso tutti i cittadini, ritirati e vai a sparlare in qualche bar o a lavorare in un ufficio di marketing, ma lascia in pace le Istituzioni che sono una cosa seria .

 Foto: Pietro Piupparco/Flickr

 

 

Leggi l'articolo completo e i commenti