Sai Baba: parlano i fuoriusciti

par UAAR - A ragion veduta
giovedì 28 aprile 2011

Omicidi irrisolti, denaro raccolto e mai utilizzato per gli scopi per il quale doveva essere impiegato, abusi e molestie sessuali, guarigioni fasulle, plagio, indagini insabbiate da funzionari compiacenti e molto altro.

A parlare molti ex che hanno vissuto negli ashrams di Sai Baba dell’India meridionale o membri per molti anni dell’Organizzazione Sathya Sai Bamba oppure semplici devoti, le cui testimonianze sono raccolte in un sito, www.exbaba.it, ricchissimo di materiale audio-video, e che con una petizione chiede a governi e associazioni per i diritti umani di prodigarsi per chiedere giustizia.

Gravissime le accuse che riguardano molti minori allevati nelle comunità del guru indiano che sono cresciuti nella convinzione che Sai Baba fosse un Dio Onnipotente al quale non ci si poteva opporre. Si dà anche conto di una notifica emessa dal Dipartimento di Stato statunitense che mette in guardia i viaggiatori americani che si recano nello stato indiano di Andhra Pradesh, dove è situato il più importante degli ashram del defunto Sathya Sai Baba. Ed ancora di un episodio inquietante risalente al settembre del 2000 quando l’UNESCO si è ufficialmente ritirato da una conferenza educativa tenuta nell’ashram di Sai Baba, sotto il patrocinio dell’Organizzazione Sathya Sai Baba, con la motivazione di “accuse ampiamente riferite di abusi che coinvolgono giovani e bambini”.

Quanto ai famosi “prodigi” attribuiti al santone, testimoni oculari riferiscono di trucchi coperti da stretti collaboratori che servivano ad attirare le folle. Una televisione australiana, nel suo programma “60 minutes” ha mostrato come venivano eseguiti quelli che vengono definiti “giochi di prestigio di bassa lega”. Svelato anche il “trucco” della cenere: si tratta di vibhuti, ovvero sterco di vacca mescolato a legno di sandalo, preparato in piccole tavolette, che il santone teneva tra le dita e sotto le vesti opportunamente sbriciolato durante gli incontri pubblici.

Il sito poi dà conto che il famoso “Progetto acqua” destinato a circa 750 villaggi indiani, non è mai decollato mentre i fondi raccolti per l’apertura di una nuova ala del Super Speciality Hospital da parte di lauti donatori – uno dei quali da solo aveva versato circa 49 milioni di dollari! – sono praticamente “scomparsi”.

Stefano Marullo

AGGIORNAMENTO. Scrive l’ANSA che alla cerimonia funebre, a cui hanno partecipato 200.000 devoti, “qualcuno ha indicato la luna apparsa in cielo come un “segno” divino”.

AGGIORNAMENTO. Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un interessante articolo di Enrica Garzilli, intitolato Sai Baba, il santone da 12 miliardi di euro, che si conclude con un’interessante frase del guru: “Io sono l’incarnazione dell’amore divino. Non c’è esistenza senza amore; il più basso ama se stesso, come minimo. E se stesso è Dio. Quindi non esistono atei”, e “in ognuno di voi, sappiatelo, c’è Dio”.


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