Saddam e Gheddafi. Due pesi, due misure
par Carlo
sabato 30 aprile 2011
Il recente intervento occidentale in Libia richiama inevitabilmente alla memoria la Seconda guerra del Golfo, cioè l' intervento anglo - americano in Iraq realizzato per abbattere il regime di Saddam Hussein.
Saddam non è mai stato un "uomo degli Americani", nonostante le tante leggende in senso contrario. Qui si possono trovare dati precisi sulle forniture di armi all'Iraq nel decennio 1980 - 1990 (il Kuwait fu appunto occupato nel 1990).
I grandi fornitori di armi a Saddam erano Unione Sovietica, Cina e Francia. Le importazioni in Iraq di armi americane risultano quantitativamente e qualitativamente trascurabili.
Risale al 1991 la Prima guerra del Golfo, cioè l'operazione militare internazionale, guidata dagli Stati Uniti, che si concluse con la liberazione del Kuwait e con l'imposizione all'Iraq di un rigido embargo economico da parte dell' ONU, poi temperato dall'attuazione del cosiddetto programma Oil for food, che consentiva l'esportazione controllata di greggio iracheno per l'acquisto di viveri e medicinali.
Anche dopo questa sconfitta disastrosa Saddam rimase al potere, torturando e uccidendo in massa i suoi oppositori interni. Continuarono i finanziamenti iracheni alle frazioni estremiste e terroriste palestinesi.
Gli alleati occidentali dovettero mantenere nella regione, soprattutto in Arabia Saudita e Kuwait, ingenti forze militari, costosissime anche sotto il profilo della percezione da parte delle masse islamiche, ma necessarie per esercitare una costante pressione sul regime iracheno.
Ciononostante Saddam continuò a violare l'embargo e a tentare di riprendere l'iniziativa. La gabbia costruita intorno a lui con le decisioni delle Nazioni Unite si rivelò inefficace.
Nella primavera del 2003 iniziò la Seconda guerra del Golfo. Gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, evidentemente ritenendo la misura colma, invasero l'Iraq e determinarono la fine del regime di Saddam. La guerra irachena, soltanto parzialmente intrapresa con la legittimazione ONU, causò nell'opinione pubblica internazionale una forte opposizione. Ma soprattutto divise lo schieramento occidentale. Francia e Germania infatti non appoggiarono l'azione militare promossa dagli Stati Uniti.
Da sottolineare la forte mobilitazione contro la guerra dell'intelligencija dei paesi occidentali, tranne poche eccezioni, sia pure talvolta autorevoli.
Questa stessa intelligencija oggi appoggia l'intervento per abbattere il regime di Gheddafi. Può bastare la copertura ONU, oggi completa, a giustificare un giudizio tanto differente? O siamo piuttosto in presenza dell'uso di due pesi e due misure?
Questi intellettuali al consapevole servizio di una visione politica e non della verità rappresentano un fenomeno esploso nel Novecento dei grandi totalitarismi.
Un vero e proprio tradimento, che priva la società aperta di una delle sue migliori risorse.