Sulla metro posto riservato ai milanesi

par Tintero
venerdì 8 maggio 2009

Provocazione leghista.

Proprio nel momento in cui arriva la dura reazione dell’ONU circa la decisione dell’Italia di ricondurre i migranti in Libia, sponsorizzata dal Ministro leghista Maroni, a Milano, il vicesegretario del Carroccio Matteo Salvini, lancia una provocazione che non mancherà di alienarci altre simpatie da parte dell’opinione pubblica internazionale. L’idea, in realtà della candidata alle provinciali Raffaella Piccinni, è colta al balzo dal consigliere comunale :”L’idea di riservare posti ai milanesi, da qui a qualche anno, potrebbe diventare una realtà. La mia è l’amara considerazione da parte di un utente dei mezzi pubblici. Non c’è ancora una delibera o una proposta di legge, se qualcuno vorrà proporla lo aiuteremo a farlo…così come una volta c’erano i posti riservati ai reduci, agli invalidi e alle donne incinte, avanti di questo passo fra dieci anni se non si interviene ci saranno posti o vagoni riservati ai milanesi e alle persone perbene. Se non si mette un limite all’immigrazione arriveremo a questo”.



In un altro momento storico, questa affermazione sarebbe passata come una semplice battuta, seppure di cattivo gusto. Ma, quando il Governo e, in particolare la Lega, si battono per denunciare i clandestini malati che si recano in ospedale o i bambini che vorrebbero andare a scuola, la proposta del posto “Solo Milanesi”, non può che evocare l’Apartheid e la segregazione razziale. Continuando così non sarà difficile, tra qualche tempo, trovare il cartello, magari più figo , “Milanesi only“ negli uffici pubblici, sulle panchine dei parchi, negli orinatoi. Certo è che gli amici leghisti dovranno inventarsi un sistema per riconoscere il milanese, perché non è più sufficiente il colore della pelle, dal momento che ormai vi sono milanesi “abbronzati“ o “maleodoranti e malvestiti“ come i comunisti (Silvio docet). Né sarà facile individuare le persone per bene che, non mi risulta, abbiano delle caratteristiche particolari. Saranno anche provocazioni, ma idee come quella di Salvini o altri fantasiosi proclami della Lega, non fanno altro che alimentare la xenofobia nel nostro Paese.

“O i bianchi domineranno, o i neri li sostituiranno…la separazione razziale è nell’interesse di tutti noi“. E’ in questa frase, pronunciata nel 1954 dal primo ministro dell’Unione Sudafricana, Johannes Strijdom, che può vedersi sintetizzata l’ideologia dell’apartheid. Ed è proprio la paura del diverso, dei diseredati, dell’immigrato in genere, il limite culturale della Lega che non riesce ad accettare quella diversità che è alla base della società multietnica.


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