Russia Ucraina e un film contro la guerra

par Doriana Goracci
giovedì 28 aprile 2022

Secondo voi, che mi leggete, questi invii -omaggio del mondo europeo con in testa gli Stati Uniti- servono diplomaticamente a qualcosa che somigli a un progressivo cessare il fuoco, andarsene in pace a casa propria, ripensare?

 

Di bene in meglio o di male in peggio? Mi ritrovo a registrare e condividere esclusivamente le parole (tradotte in fatti ed aiuti) del mondo cattolico, del suo fare politica. Politicamente la risposta del nostro governo italiano che ha, non come spina nel fianco il governo dello Stato della Città del Vaticano, ma il nostro Parlamento, risponde senza alcuna ambiguità, lancia in resta con aiuti militari di difesa ed offesa, oltre alla grande accoglienza dei 100.000 rifugiati dall' Ucraina.
 
Era ottobre 2016 quando lessi e vidi la cronaca delle barricate erette a Gorino e Goro contro dodici donne richiedenti asilo politico con i propri figli piccolissimi. La loro destinazione sarebbe dovuta essere l’Ostello di Gorino, utilizzato dalla Prefettura per affrontare l’emergenza. Furono erette barricate nella notte, impedendo ai pullman l’entrata in paese: furono mandate in altri paesi in provincia di Ferrrara e a Ferrara stessa.
 
Le 12 donne erano provenienti da Nigeria, Guinea e Costa d’Avorio. Il capogruppo leghista e segretario Lega Nord di Ferrara Alan Fabbri dichiarò: “I cittadini di Gorino sono per noi i nuovi eroi della Resistenza contro la dittatura dell’accoglienza. Abbiamo sostenuto, e continueremo a farlo, in ogni sede e in ogni modo, la loro protesta”. Nel frattempo è diventato sindaco di Ferrara dall'11 giugno 2019, il primo di centro-destra dal secondo dopoguerra, stimato e rispettato da tutti, tutti...
#restiamoumani ? si, certo.
Chi sono oggi gli eroi della Resistenza? i soldati del battaglione Azov, per la maggior parte chiusi dentro l'acciaieria di Mariupol, tenendo ancora in ostaggio dentro donne e bambini loro o non loro?
Per chi non ha chiaro chi sia questo battaglione di eroi, faccia come me, che ammetto da sempre la mia enorme ignoranza storica e geografica e si informi leggendo. Non ho nascosto davvero e pubblicamente le mie lacune su il Donbass ad esempio, o su Mariupol, finanche sui girasoli e Putin.
 
Sembra che tutti abbiano scordato, perseguitati e persecutori ...sono tante le artiste e gli artisti che suonano in condizioni tremende o in salotti ancora confortevoli, Musica contro la guerra. A me è tornato alla mente il film Il Pianista (The Pianist) del 2002 diretto da Roman PolaÅski, tratto dal romanzo autobiografico omonimo di WÅadysÅaw Szpilman.
 
La trama è tratta dal racconto di quanto vissuto dal pianista ebreo dallo scoppio della seconda guerra mondiale con l'invasione della Polonia da parte delle truppe tedesche, coprendo l'occupazione di Varsavia, la creazione, la vita, la fuga e sopravvivenza fuori dal ghetto, fino alla liberazione della città da parte dell'Armata Rossa. Era il 23 settembre 1939, quando il pianista WÅadysÅaw Szpilman sta eseguendo al pianoforte il Notturno n. 20 in do diesis minore di Fryderyk Chopin alla radio di Varsavia dove lavora, quando sente delle esplosioni che rapidamente si avvicinano: gli viene detto di smettere, ma lui continua fino a quando una bomba esplode nello studio di registrazione: è l'inizio della Seconda guerra mondiale e la Polonia è stata invasa dalla Germania Nazionalsocialista; WÅadysÅaw ritorna a casa e apprende con la sua famiglia dell'annuncio della dichiarazione di guerra alla Germania da parte di Francia e Gran Bretagna ascoltando la radio...anni dopo viene scoperto da un ufficiale tedesco, che venuto a conoscenza della sua antica professione lo conduce in una stanza dove c'è un pianoforte e lo invita a suonare, e lui esegue la Ballata n°1 in Sol minore di Chopin e l'ufficiale decide di aiutarlo e per i mesi successivi lo nutrirà fino a quando i tedeschi, sotto la spinta dell'attacco sovietico, non abbandoneranno la città. L'ufficiale si congeda da WÅadysÅaw donandogli il suo cappotto e chiedendogli il suo nome ma senza dirgli il proprio.
 
Ma è solo un film, vero?
Doriana Goracci
 

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