Ruby e Berlusconi: parte da Sant’Ilario il nuovo scandalo che coinvolge il Premier

par Sergio Bagnoli
sabato 30 ottobre 2010

âMi ha detto: domani compra il giornale e vedrai che si parlerà di meâ, racconta ai giornalisti unâamica di Karima K., la minorenne marocchina che si faceva chiamare Ruby Rubacuori.

Era stata consegnata dal Tribunale per i Minorenni ai responsabili del “Kinderheim” di SantIlario, il quartiere più esclusivo di Genova vero e proprio fiore all’occhiello della Riviera di Levante più prossima al capoluogo, Karima K., la diciassettenne marocchina fuggita da casa e con precedenti di polizia per furto che si trova oggi al centro del nuovo scandalo dai risvolti boccacceschi che coinvolge anche la Presidenza del Consiglio. Karima K., in arte Ruby Rubacuori, lo scorso ventisette Maggio era stata fermata dalla Polizia a Milano a seguito di un’accusa riversatale addosso per furto con destrezza. Nonostante i suoi precedenti specifici, invece, dopo sei ore fu rilasciata ed affidata alla “velina” Nicole Minetti, oggi consigliere regionale per il Pdl in Lombardia. La candidatura e la successiva elezione della Minetti, come ben si ricorderà, l’anno passato fece sbottare la seconda moglie di Berlusconi, la signora Veronica Lario, che accusò il consorte di “mettere troppe veline in lista”. Nella notte tra il ventisette ed il ventotto dello scorso Maggio una telefonata giunta da Palazzo Chigi in Questura a Milano causò l’immediato rilascio della ragazza, nonostante il reato compiuto. Non molti giorni fa Karima fu fermata dalla Polizia alla stazione di Genova Brignole, abituale ritrovo di spacciatori marocchini e ragazzine “di vita” extra-comunitarie con ben cinquemila euro in tasca. Ai poliziotti raccontò che quei soldi li aveva avuti da Lele Mora perché faceva la ragazza-immagine per la sua scuderia.

L’inchiesta che scaturì dal rapporto redatto dalle forze dell’ordine genovesi al locale Tribunale dei Minori portò all’attuale indagine contro Lele Mora ed il giornalista Mediaset Emilio Fede che Karima ha indicato come suoi frequentatori abituali a Milano. L’inchiesta relativa, si ragiona sull’ipotesi delittuosa di sfruttamento della prostituzione, è condotta dai sostituti procuratori meneghini Pietro Forno ed Antonio Sangermano. Karima, che comunque qualche pericoloso contatto provato con il mondo delle discoteche e delle ragazze immagine lo ha avuto giacché sul suo “book” personale compaiono varie sue foto in cui è ritratta seminuda ed in atteggiamento provocante, ha anche aggiunto, come raccontano ai giornalisti alcune sue compagne di sventura del “Kinderheim” di Nervi, di essere stata almeno una volta ospite gradita nella villa berlusconiana di Arcore e che qui il “Cavaliere” le avrebbe regalato un’Audi R8. “Pensavamo millantasse ed invece ora sembra che sia tutto vero” confidano le sue amiche. Una di esse poi aggiunge: “ Karima mi ha detto di comprare l’indomani il giornale perché si sarebbe parlato di lei”. Oggi, comunque, a Genova tutti si chiedono come mai, nonostante le prescrizioni dei vari Tribunali dei Minori che si sono occupati di lei, a Karima fosse concesso di viaggiare spesso sull’asse Genova-Milano e di frequentare varie discoteche, dove si proponeva come cubista, sia nel capoluogo ligure che in quello lombardo. Sotto la Lanterna si bisbiglia che Karima frequentasse l’Albikokka di Quinto ed il Fellini che si trova in centro città proprio sotto il Palazzo della Regione ma i rispettivi gestori categoricamente smentiscono e minacciano querele. Sicuramente lo stupore generale è legato al fatto che una minorenne che doveva essere recuperata socialmente è stata lasciata libera di avere le sue relazioni pericolose senza che nessuno fiatasse. Forse che da oggi le statuizioni dei vari Tribunali per i Minorenni italiani e dei servizi sociali dei singoli comuni sono diventate carta straccia?


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