Romano Prodi: "Euro, sì". Il racconto dei 10 anni dell’euro

par Michela Zingone
mercoledì 29 febbraio 2012

Presentato a Bologna il libro Prodi, Delors. Dieci anni con l'euro in tasca (ed. Aliberti) dei giornalisti Paolo Giacomin, Massimo Degli Esposti e Stefano Righi. A dialogare con gli autori e il pubblico c'era Romano Prodi.

Bologna, 28 febbraio 2012. Una lezione di economia chiara ed efficace e una discussione tra amici: così si può definire la presentazione del libro “Prodi, Delors. Dieci anni con l'euro in tasca” alla quale ha partecipato Romano Prodi, che si è tenuta all’Auditorium Enzo Biagi, presso la Biblioteca Sala Borsa di Bologna.

Il libro, scritto dai giornalisti Massimo Degli Esposti e Paolo Giacomin di QN, e Stefano Righi del Corriere della Sera, ripercorre la storia della moneta unica europea, a dieci anni della sua nascita, attraverso due lunghe interviste a Prodi e Delors.

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Romano Prodi e gli autori del libro

“Dieci anni fa l’euro ha permesso a tutti i cittadini di questo continente di toccare con mano cosa significa Europa”, afferma Paolo Giacomin, che nel libro ha curato in particolare l’intervista a Jaques Delors.

“L’euro tiene insieme e riesce a far convivere un’area con una storia di ormai cinquanta anni. Se dovesse saltare l’euro, tornerebbero gli spettri dell’odio, del razzismo e del conflitto di interesse. L’euro è un ancoraggio alla pace per il nostro continente”, sostiene Massimo Degli Esposti.

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Prodi firma una copia del libro ad una lettrice

Positiva è anche l’opinione di Stefano Righi, che non ha dubbi nel rispondere alla domanda “euro si, euro no?”. “Euro certamente”, afferma il giornalista. “Per rispondere pensiamo a come eravamo messi prima dell’euro. La moneta unica è stata un colpo di genio. Peccato che l’euro sia stato lasciato da solo dalla politica”.

Lei è stato l’uomo che ha creduto di più nell’euro, si è mai pentito? viene chiesto a Romano Prodi. “No, mai!” Risponde con fermezza il Professore, che poi spiega come i problemi attuali sono dovuti al non completamento dell’euro.

“Tutto ciò che si fa con l’adesione dei popoli risulta processo lentissimo e in divenire. Gli ultimi anni sono stati quelli delle paure: paura degli immigrati, paura della Cina e paura della globalizzazione. L’euro lo completeremo passo per passo, il problema è che è cambiato l’umore ed è cambiata la politica.”

“Il libro è molto più divertente del titolo. Dietro l’euro ci sono storie che io ho vissuto come un libro giallo” – racconta il Professore, che ricorda divertito le diverse querelle nate per esempio per decidere chi mettere sulle banconote, se Dante o Goethe. E’ stato tutto un compromesso continuo in cui è stato fondamentale riuscire a mediare per preservare l’Unione dell’Europa e rispettando l’identità di ogni Stato.

La presentazione all’Auditorium Enzo Biagi della Biblioteca Sala Borsa di Bologna

Indietro non si torna, aggiunge dunque Prodi. E’ stato un salto così in avanti nella storia che è impossibile tornare indietro.”E ai cronisti che al professore hanno chiesto se l’euro avrà un futuro, ha risposto: la storia si può frenare ma non fermare.


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