Roma Ladrona ed i partiti "pigliatutto": gli slogan di Bossi e soci (smentiti dai fatti)

par Paolo Monarca
mercoledì 4 aprile 2012

Lega nella bufera. Il partito politico che per anni ha fatto fortuna con slogan come "Roma Ladrona, la Lega non perdona", denunciando ovunque spreconi e millantando da sempre una presunta "superiore onestà" dei popoli del Nord, rispetto ai cosidetti "terroni", è nel pieno di uno scandalo.

Le ipotesi di reato: riciclaggio, truffa e appropriazione indebita. Secondo i pubblici ministeri soldi dei rimborsi elettorali sarebbero andati alla famiglia Bossi, finanziando viaggi dei figli di Umberto e la ristrutturazione della casa. Il leader ha prontamente risposto: "Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare la mia casa". Non è una barzelletta, ma la frase del Senatur. 

Il quadro che emerge è desolante. I militanti si stringono intorno al "Capo", alcuni parlano di complotti e cospirazioni in vista delle elezioni amministrative. Ciò che è certo è che - finalmente - è stato sollevato il velo di ipocrisia che da sempre ammanta il partito seccessionista. Quella che segue è una carrellata di dichiarazioni che hanno fatto la fortuna della Lega. Dichiarazioni smentite dai fatti degli ultimi giorni.

Ipse Dixit...

BOSSI

* I lombardi sono trattati da schiavi, la Lombardia è una vacca da mungere. [...] I partiti sono lo strumento attraverso cui i meridionali gestiscono lo stato (a Repubblica, 2 luglio 1985).

* Per abbassare le tasse bisognerebbe che non aumentasse il debito pubblicoo che non ci fosse, il 45% di quanto incassa lo stato va a pagare l'interesse sul debito. [...] Trattare il debito vuol dire silurare la gente: parliamoci chiaro sennò qui pare che parliamo arabo (discorso dell'8 marzo 1996 a Biella).

* A Milano le case si danno prima ai 42 mila lombardi che aspettano un alloggio e non al primo bingo bongo che arriva (dall'intervista a Radio Padania del 4 dicembre 2003).

* Marina e Finanza si dovranno schierare a difesa delle coste e usare il cannone. O con le buone o con le cattive i clandestini vanno cacciati (dal Corriere della sera del 16 giugno 2003).

* Sulle tangenti auguriamo al giudice Di Pietro di andare avanti a tutta manetta; senza la Lega ora Di Pietro sarebbe in un pilastro di cemento armato (dalla dichiarazione in sostegno del pool di mani pulite, 7 Matrix, 29 gennaio 2007).

* Bisogna che si mettano in testa tutti, anche il Berlusconi-Berluskàz, che con i bergamaschi ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto, che sarei arrivato fino in fondo, per avere il cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa cambiare strada... Berlusconi deve sapere che c'è gente che ne ha piene le tasche e che è pronta a far il culo anche a lui (1° novembre 1994; citato in Marco TravaglioCarta Canta – Proto-Vaffa Dayla Repubblica, 21 settembre 2007).

* È chiaro che le banche più grosse del Nord avranno uomini nostri a ogni livello. La gente ci dice prendetevi le banche e noi lo faremo (Repubblica, 14 aprile 2010).

 

LE CHICCE DAL SITO DELLA LEGA

* La Lega non si interessa al potere come tale. Non pensa solo a conservarlo, ma se ne serve per mettere in pratica certe idee. Noi non cerchiamo gli applausi del pubblico. Mai la superficialità ha prevalso sui progetti di lungo impegno, capaci di trasformare la società. Questo è il nostro stile, ruvido magari, ma onesto. Questa è la nostra fede (dal sito ufficiale della Lega Nord)

* La mia voce si alza volutamente senza diplomazia, perché noi padani rifiutiamo di essere coinvolti nell'astuzia della palude romana che non si accorge che così tutto muore. Noi vogliamo il cambiamento. 

* Si tratterà di una battaglia durissima. Ma noi della Lega non siamo soldati di ventura. Non siamo mercenari. Siamo degli idealisti pronti a qualunque scontro, a batterci all'arma bianca, a d uscire all'assalto in ogni momento attorno alle nostre bandiere. Il nuovo periodo storico deve arrivare presto e deve essere illuminato dalla grande luce del federalismo! 

 

CASTELLI

* Noi siamo soldati, Bossi è il nostro generale, noi siamo lì per lui. Facciamo ciò che ci dice anche quando ci ordina di buttarci nel fuoco. (citato in Matteo Mauri,Castelli: «Forza della base che sperona»).

* Basta aspettarli al varco, quelli che si credono furbi. E prima o poi, accecati dalla loro autostima, commettono una stupidaggine.

 

Quest'ultima frase sembra una profezia. 


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