Roma. Dopo Malagrotta che fine faranno i rifiuti? Entro giugno la location definitiva

par Sara Stefanini
mercoledì 18 aprile 2012

Nei pressi dell’Aurelia, nella zona ovest fuori Roma, nel XVI Municipio, troviamo Malagrotta, la più grande discarica d’Europa: 240 ettari, tra le 4500 e le 5000 tonnellate di rifiuti scaricati ogni giorno, 330 tonnellate di fanghi e scarti di discarica prodotti ogni anno.

Tutto di proprietà dell’imprenditore Manlio Cerroni. La discarica accoglie più del 90% dei rifiuti, benché ci siano altri due impianti di smaltimento: a Bracciano e a Guidonia. Ma nel 2004, Malagrotta è arrivata alla saturazione. Problema risolto dal Comune semplicemente allargando la discarica. Doveva chiudere nel 2007 a seguito delle normative europee, ma è stata prorogata al 2008 dal governo e Marrazzo e, ad oggi, la situazione è ancora in stallo.

Sono anni che si parla di Malagrotta, della sua chiusura e del luogo sostitutivo. Niente da fare. Ancora non si riesce a scegliere un luogo, peggio di giocare a Risiko. Era del 26 ottobre il precedente articolo di aggiornamento sulla situazione e da allora nessuna novità tranne chiacchiere e temporeggiamenti.

Il 30 aprile è la scadenza ultima per la scelta del sito provvisorio, successore di Malagrotta. Ad assicurarlo è il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini. La ‘location’ definitiva tanto agognata e così combattuta dovrà segnalarla la Regione Lazio entro fine giugno.

È contenta Renata Polverini per la considerazione data al Lazio e alla capitale a seguito dell’incontro tra Clini e il Premier bocconiano Monti, nel quale si è deciso di puntare sulla raccolta differenziata. L’auspicio è di arrivare al 50% di recupero entro il 2014. La discarica dovrà servire solo per la gestione residuale. Il sindaco Alemanno, di risposta, dichiara che se la differenziata dovrà superare il 35% allora sarà indispensabile un aiuto del governo.


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