Roma. Chiude la metro a luglio e agosto

par Federico Pignalberi
giovedì 14 aprile 2011


Secondo le direttive attuali dell'azienda, chiuderanno ampie tratte delle linee A e B a causa dei lavori di collegamento con le nuove linee in costruzione. L’Atac non conferma la notizia, ma chiede ai suoi autisti di rinunciare a una settimana di ferie per avere più personale per gli autobus sostitutivi. Che sono guasti.


 
Ai disservizi continui del trasporto pubblico i romani sono abituati. Già da un mese e mezzo la linea A della metropolitana capitolina ha anticipato l’orario delle ultime corse di due ore e mezza a causa dei lavori di realizzazione della nuova linea C. Quello che però i già frustrati cittadini di Roma ancora non sanno è che, per via dei lavori di collegamento con le nuove linee in costruzione, quest’estate la metro chiuderà del tutto i battenti. AgoraVox, infatti, è in grado di rivelare che verranno sospese dal 15 luglio fino al 30 agosto ampie tratte della linea A (ancora a causa dei lavori di collegamento con la linea C) e della linea B (che dovrà essere collegata alla nuova B1). Ufficialmente l’ATAC, la partecipata comunale del trasporto pubblico romano, smentisce tramite il suo ufficio stampa le nostre notizie, ma l’azienda ha già chiesto in via informale ai suoi autisti di ridurre di una settimana le ferie estive per avere a disposizione più personale per garantire il servizio bus-navetta in sostituzione delle tratte metro che chiuderanno. 

Secondo le informazioni in possesso di AgoraVox, la linea A verrà sospesa da Arco di Travertino/Colli Albani fino a Piazza Vittorio Emanuele, impedendo a gran parte degli utenti che vivono nella periferia sud-est della capitale di raggiungere il centro della città. La linea B, invece, chiuderà i cancelli da Castro Pretorio per tutte le fermate fino al capolinea di Rebibbia, ostacolando il raggiungimento del Policlinico Umberto I, il più grande ospedale di Roma (anzi, d’Europa). 

L’interruzione del servizio non comporterà solo gravi disagi ai molti turisti in visita estiva a Roma, che potranno in ogni caso servirsi delle navette sostitutive, seppure con le attese e gli incomodi che comportano, per muoversi nel centro della città, ma ostacolerà soprattutto i pendolari che la attraversano ogni giorno per andare a lavorare. L.T., per esempio, è una giovane ragazza precaria: 25 anni a maggio e un contratto in scadenza per l’estate da rinnovare. Vive al tuscolano, ma lavora in un call centre a Roma nord, a quindici minuti dal capolinea opposto della metro. Per guadagnare i suoi 800 euro mensili è costretta a turni estenuanti, già oggi esce da casa prima dell’alba. “Se davvero venisse sospesa quella tratta della metro A e integrata da bus-navetta non avrei nessuna possibilità di arrivare al lavoro per tempo”: sarebbe costretta a non poter rinnovare il contratto. Addio lavoro, chissà per quanto. 


Intanto, notizia di ieri, secondo un documento riservato dell’azienda è guasto quasi un autobus su tre. Forse un record nazionale. Così, mentre la metropolitana è destinata a chiudere, gli autobus che dovrebbero – con molti limiti – sostituirla sono fuori uso. E pensare che fino a due mesi fa si vociferava persino di un possibile aumento del prezzo dei biglietti per rimediare alla bancarotta dovuta allo scandalo Parentopoli. Fortuna che c’è la Sora Cesira.




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