Roberta Lombardi e l’allentamento del vincolo di bilancio

par Giacomo Nigro
giovedì 28 marzo 2013

Il premier incaricato Bersani ha incontrato i rappresentanti del M5S. Erano presenti il capogruppo alla Camera Roberta Lombardi e quello al Senato Vito Crimi, con loro una piccola delegazione di esponenti del Movimento. Beppe Grillo, probabilmente, avrà visto l’incontro on line, in diretta streaming come ha richiesto.

Roberta Lombardi è stata, martedì, protagonista del commento sull’allentamento del vincolo di bilancio, essenziale per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Secondo la capogruppo di M5S si tratterebbe di una “porcata di fine legislatura”, la Cittadina Lombardi lo ha dichiarato in un post pubblicato sul sito di Beppe Grillo.

Secondo Lombardi: “Visto che le commissioni non partono per problemi di poltrone, si deve istituire una Commissione speciale. L’atto più importante è appunto la relazione al Parlamento del Governo sull’allentamento del vincolo di bilancio e la revisione (in negativo) dei saldi di finanza pubblica, per un futuro decreto legge che stanzi i soldi creati con nuovo debito pubblico, per i pagamenti dei crediti delle imprese verso la pubblica amministrazione. Si tratta di 40 miliardi, 20 miliardi per il 2013 e 20 per il 2014.

Bisogna allentare il Patto di stabilità per un decreto legge visto che la materia è urgente. Fermo restando che siamo assolutamente a favore del pagamento dei crediti alle piccole e medie imprese, non ci hanno convinto due punti della relazione di Grillo. Il primo: "Una parte dei pagamenti alle imprese confluirà immediatamente al sistema creditizio, se da un lato questo aspetto diminuisce l’impatto sul sistema economico, dall’altro contribuisce a ridurre le tensioni all’interno del sistema creditizio, si attende una riduzione dei tassi d'interesse alla clientela e un’attenuazione delle tensioni sull’offerta di credito".



Ossia: i cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalia ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle PMI italiane. L’esperienza di questi anni ci ha reso cauti sugli effetti nell’economia reale dei finanziamenti alle banche”.

Veramente singolare questa posizione della capogruppo che si dimostra a digiuno delle normali logiche economiche. Una semplice domanda andrebbe fatta alla cittadina Lombardi: quando un’azienda non riesce a farsi pagare i crediti, con quali soldi va avanti se non con quelli rivenienti da finanziamenti propri e bancari? Mi pare ovvio che una parte dei pagamenti che arriveranno dalla Pubblica Amministrazione contribuiranno a diminuire l’esposizione debitoria delle Imprese nei confronti delle banche finanziatrici. Questo è un motivo ostativo al provvedimento che il Governo ha annunciato?

Solo per chiarezza ricordiamo che il Patto di Stabilità Interno nasce dall’esigenza di convergenza delle economie degli Stati membri della UE verso specifici parametri, comuni a tutti, e condivisi a livello europeo in seno al Patto di stabilità e crescita e specificamente nel trattato di Maastricht (Indebitamento netto della Pubblica Amministrazione/P.I.L. inferiore al 3% e rapporto Debito delle Amministrazioni Pubbliche AA.PP. e il P.I.L. convergente verso il 60%). Credo che il Governo abbia tenuto conto di tutto ciò prima di proporre un allentamento del vincolo.

Mi pare ovvio che Bersani e compagni debbano tener conto del fatto che il problema non è solo conquistare il voto dei grillini per formare il Governo, ma anche quello di dover “educare” molti di loro alle logiche politiche che sottintendono un’esperienza di vita e delle conoscenze economiche e politiche di base, tali che permettano di avere un dialogo.


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