Risibile interrogazione del M5S sulle carceri calabresi

par Luigi Colella
martedì 26 novembre 2013

Può un parlamentare effettuare interrogazioni ai Ministri della Giustizia e della Salute, basandosi su "fonti giornalistiche"? SbirciaPaola pone a chi sbircia queste pagine un interrogativo, è un dubbio che incuriosisce solo chi scrive o suscita perplessità anche in voi sbirciatori?

Alla luce del Comunicato inviato da un detenuto della casa circondariale di Paola, nonché esponente dei Radicali (già candidato nelle liste di “Amnistia, Giustizia e Libertà” promossa da Marco Pannella ed Emma Bonino), riguardo le condizioni del luogo di detenzione paolano (leggi qui) la situazione delle carceri calabresi sono state portate all'attenzione del governo centrale da alcuni onorevoli del Gruppo Parlamentare Movimento Cinque Stelle.

L'attenzione alla critica situazione carceraria italiana dev'essere certamente veicolata sui media e nei Palazzi, appare superficiale però, che cotanta "interrogazione" venga effettuata basandosi su "fonti giornalistiche", su "sembra che", su "non pare esservi"...

Molti giornalisti sono entrati negli istituti di pena italiani, hanno pubblicato inchieste corredate da filmati e fotografie ma, come racconta Antonio Crispino sul Corriere della Sera

Entriamo da giornalisti nei vari istituti detentivi italiani ma la realtà che possiamo riprendere è solo quella che ci indicano i dirigenti. C'è addirittura chi raccomanda «il solito giro per i giornalisti» o comunica alle direzioni di «verificare i contenuti del materiale prodotto... prima dell'autorizzazione alla pubblicazione del servizio»...

Il suo "viaggio dentro l'inferno delle carceri" è filtrato dai controlli. Non appare quindi risibile che si pongano "interrogazioni parlamentari" basate sui racconti giornalistici già filtrati all'origine? Doppio filtro.

Ricordiamo tutti le visite di Marco Pannella nelle carceri italiane, non vere e proprie incursioni perché si presuppone che anche le sue visite fossero filtrate come quelle dei giornalisti, ma almeno ci è andato, ha toccato con mano e visto di persona.

Gli interroganti onorevoli penta stellati si basano su "fonti giornalistiche"? Non sarebbe stato opportuno visitare le carceri calabresi? Rendersi conto personalmente, anche se col filtro, di ciò che successivamente avrebbero chiesto ai ministri Cancellieri e Lorenzin? Marco Pannella ha dedicato Ferragosto (15, 16 e 17/08/2013) alla visita di ben 17 case circondariali italiane, da Catania a Trieste, Palermo, Potenza. Anche il M5S Lombardia ha visitato recentemente le carceri di Brescia, Varese e Busto Arsizio, recependo le istanze dei detenuti e della Direttrice.

In Calabria continuiamo a distinguerci affidandoci alle "fonti giornalistiche"? Poi ci chiediamo il perché della lentezza della macchina politico-burocratica italiana.

Di seguito un estratto dell'"interrogazione", clicca qui il testo integrale.

Atti Parlamentari — 7127 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 21 NOVEMBRE 2013

Interrogazione a risposta in Commissione:


FERRARESI, NESCI, DIENI, BARBANTI, PARENTELA, AGOSTINELLI, BONAFEDE,
MICILLO, TURCO, SARTI, COLLETTI e BUSINAROLO.

Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. Per sapere – premesso che:

agli interroganti risultano i fatti esposti;
nei 13 istituti penitenziari presenti nella regione Calabria, a fronte di una capienza regolamentare di 2.481 posti, sono rinchiusi 2.684 detenuti dei quali 345 sono stranieri; tra di essi 1.330 sono imputati (739 in attesa di primo giudizio, 296 appellanti, 208 ricorrenti e 87 misto) mentre i condannati definitivi sono 1.353;
i detenuti usciti dagli istituti penitenziari ex legge n. 199 del 2010, dall’entrata in vigore fino al 30 settembre 2013, risultano essere solo 344, dei quali 13 donne e 40 stranieri;
il sovraffollamento carcerario riguarda tutti gli istituti della Calabria, in cui si registrano condizioni di forte disagio, a motivo dell’insufficienza degli spazi, che determinano pesanti costrizioni per i detenuti, che perciò non possono avere una quotidianità rispettosa della dignità umana;
secondo fonti giornalistiche, a Vibo Valentia ci sono 335 detenuti per 274 posti, 221 gli imputati e 114 i condannati;
...
tutti i cortili destinati ai « passeggi » dei detenuti presentano condizioni di assoluta insalubrità, anche per il personale addetto alla vigilanza, poiché sono esposti alle intemperie, senza alcun riparo da vento e freddo e sembra che i liquami fognari, anziché defluire nei condotti preposti, spesso fuoriescano proprio in tali cortili, in particolar modo in quelli destinati ai detenuti ad alta sicurezza;
...
la condizione dei materassini di gommapiuma su cui sono costretti a dormire i detenuti risulta essere pessima;
in molti casi nella stessa cella sono reclusi detenuti che scontano una condanna definitiva e detenuti in attesa di giudizio, senza che sia assicurata la separazione dei condannati dagli imputati, non pare esservi celle riservate ad ospitare detenuti non fumatori, in ogni piano detentivo (corridoio attiguo ai reparti) esistono delle postazioni telefoniche che però non garantiscono ai detenuti di poter svolgere le loro telefonate, con i familiari o i difensori, in modo riservato;
...


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