Rischiamo di diventare la Kabul dei diritti civili
par Marco Barone
lunedì 5 settembre 2022
L'Italia s'è desta, recita l'inno, ma oggi, per quello che i sondaggi raccontano, sembra che s'è destra.
Ovunque dilagano proteste sociali, anche violente, contro il caro vita, il caro bollette, i razionamenti. Ed il populismo e nazionalismo delle destre, che ricorda il motto di Trump, prima l'America, sembra continuare ad attirare come una calamita. Se una volta il popolo "debole" si rivolgeva alla sinistra o centro sinistra, tradizionalmente la sponda naturale, oggi, si rivolge alle destre.
Ma avranno sul campo le risposte che penseranno di ottenere? L'America di Trump ha fallito. C'è da riflettere se a cent'anni dalla marcia su Roma il Paese rischia di essere consegnato da milioni di italiani a chi metterà in discussione il valore del 25 aprile, c'è da riflettere se rischiamo di diventare una Kabul in materia di diritti civili. La situazione è già ora pessima, in materia di aborto in decine di strutture sanitarie l’obiezione di coscienza raggiunge addirittura il 100% e in altre 130 il tasso va tra l’80% e il 90%. In Italia migliaia le violenze subite dalle persone LGBTQ il 40,3% degli omosessuali/bisessuali dichiara di essere stato discriminato,contro il 27,9% degli eterosessuali.
La laicità è sempre più compromessa, la violenza subita dalle donne è dilagante, per non parlare del razzismo, mai sradicato dal nostro Paese. Certo è che per milioni di italiani i diritti civili in questo momento non sono una priorità, la priorità sono il lavoro, il caro bollette, il fare la spesa. Diritti civili e misure di contrasto alla povertà, possono, anzi devono camminare insieme. Non andiamo avanti con il passo del gambero. Poi ognuno farà democraticamente le proprie scelte e se ne prenderà atto senza demonizzare nessuno. Anche se l'auspicio è che l'Italia non s'è destra, ancora, sul fronte elettorale, si può evitare.
mb