Rinuncia di Berlusconi: diventeremo un paese normale?

par Filippo Cusumano
giovedì 25 ottobre 2012

Il nostro è diventato un paese in cui è sempre più difficile essere ottimisti.

Anche le buone notizie, più che per confortarci, sembrano fatte per illuderci.

Non ci illudiamo più perché troppe volte il paese non ha saputo cogliere opportunità di risalita

E' stato così dopo tangentopoli.

Anche allora sembrava che, messa sulla soglia di casa la spazzatura, le cose sarebbero tornate alla normalità.

È solo iniziata un'epoca di maggiore raffinatezza nella gestione del latrocinio: meno mazzi di banconote infilati volgarmente e banalmente nelle buste, molte più consulenze inutili, molti piu'appalti truccati, conflitti d'interesse esibiti senza vergogna, nomine d'incompetenti ai vertici delle aziende pubbliche ecc.

La buona notizia, o meglio l'apparente buona notizia di oggi è l'uscita di scena di Berlusconi.

Sceso in campo per "guarire", lascia il paese molto più "malato" di prima. Perché è una buona notizia solo apparentemente?

Perché non è un vero passo indietro. soprattutto non è una vera uscita di scena.

Nel campo avverso, quello della sinistra, la cosidetta "grande occasione" non è stata colta un anno fa.

Con la scusa della crisi (che però non ha impedito di votare in Spagna e due volte in Grecia) si è evitato di ridare la parola al popolo sovrano.

E rischia di non essere colta neanche adesso, per tutta una serie di motivi che sono evidenti agli occhi di tutti : le divisioni interne, i contrasti sullo svolgimento delle primarie, l'incapacità di trovare una sintesi operativa tra le sue varie anime.

Però una vera buona notizia c'è.

Ed è questa: il numero delle persone deluse, schifate, incazzate è alto come non lo è mai stato in questo paese.

Insomma il paese è malato, ma anche pieno di anticorpi.

Per un motivo molto semplice, perché il paese sta molto peggio: quando leggi di un politico indegno, se te la passi bene, ti indigni, se te la passi male ti viene voglia di afferrare il forcone.

Ma anche questa "vera" buona notizia rischia di non essere un evento decisivo per arrivare al cambio di rotta.

Se i delusi e gli incazzati non voteranno, rinunceranno ad una scelta difensiva importante: quella di indicare, se non i migliori, i meno peggio.

Se invece voteranno per Grillo, e Grillo farà il pieno di voti, metteranno in essere le condizioni per perpetuare l'esperienza Monti, cioè quella di un governo scelto non dal popolo, ma dai maggiorenti dei partiti. 

La lettura di questo contesto non sfugge a Berlusconi, che tutto è tranne che stupido.

La sua uscita di scena gli consente non solo di evitare una sconfitta pesantissima, ma anche di piazzarsi in prima fila come azionista importante di un Monti-bis.

Ha inaugurato la disastrosa Seconda Repubblica, sarà tra gli sponsor della Terza.

L'unica speranza - debole - è che la nuova governance (uso non a caso un termine tipicamente aziendale) si dimostri, se non più attenta al sociale, almeno più rigorosa nel contrasto del malaffare, degl sprechi, della corruzione e dell'evasione fiscale.

Se almeno in questa direzione si ottenessero dei risultati, avremmo forse qualche possibilita' di tornare essere un paese normale


Leggi l'articolo completo e i commenti