Riforma fiscale: obiettivo riduzione evasione ancora lontano
par Paolo Borrello
venerdì 21 gennaio 2011
Si continua a discutere di riforma fiscale: ieri nuovo giro di tavolo tra rappresentanti dell’amministrazione fiscale e parti sociali per mettere a punto la base sulla quale verranno formulate le proposte. Alla riunione di ieri, guidata dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini, si è parlato di evasione e l'obiettivo è quello di arrivare ad una stima, un numero che la possa quantificare. Il fatto è che nonostante sia uno dei problemi principali, oggi per l'evasione non esiste una stima ufficiale. L'Istat calcola infatti l'economia sommersa ma le due grandezze non necessariamente coincidono. Per questo verrà istituito - secondo quanto si apprende da fonti che hanno partecipato al tavolo - un comitato di lavoro che possa pensare alla elaborazione di “un modello unico matematico, econometrico” per misurare l'evasione fiscale. Durante la riunione è stata affrontata anche la partita degli studi di settore. È stato evidenziato come dal 1999 al 2008 i ricavi delle imprese sottoposte agli studi siano cresciuti del 120% mentre per le imprese fuori studi sono cresciute del 30%. La So.Se., la società per gli studi di settore, avrebbe comunque annunciato, sempre secondo quanto si apprende, miglioramenti per lo strumento che misura il fisco di autonomi e artigiani. Nel corso dei lavori di oggi è stato presentato anche un documento di lavoro da Rete Imprese Italia che riunisce le organizzazioni degli autonomi, artigiani, commercianti, piccole e medie imprese (Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e Casartigiani). Evitare i “luoghi comuni” nella lotta all'evasione, approfondire gli effetti del “contrasto di interessi”; valutare il peso della burocrazia sulle imprese nel confronto internazionale. Sono alcune delle proposte formulate nel documento nel quale si evidenzia che “la riduzione dell'area dell'economia sommersa rappresenta un obiettivo da perseguire con tenacia e perseveranza”.
Di evasione parleranno oggi anche i commercialisti in un convegno. “Malgrado alcuni progressi registrati negli ultimi anni, il nostro sistema tributario continua ad apparire iniquo agli occhi degli italiani, e ciò non tanto per l'alto livello di tassazione, quanto per la diffusa evasione fiscale”. Sono questi - annuncia la categoria dei professionisti del fisco - alcuni dei principali risultati emersi dalla ricerca condotta dal Censis per il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, che verranno presentati oggi. Non c’è dubbio che siano solo i primi passi verso una riforma fiscale di cui si parla da molto tempo ma per la cui attuazione nessun risultato è stato raggiunto. E un motivo è proprio rappresentato dalla presenza di una diffusa evasione fiscale. Tutti concordano, a parole, sulla necessità di ridurla, però quando si inizia ad esaminare le misure concrete affinchè, in questo caso, si passi dalle parole ai fatti, il consenso unanime non c’è. E’ del tutto evidente che sia necessario coinvolgere nella riforma fiscale, nell’azione per contrastare l’evasione, le associazioni che rappresentano le categorie dei lavoratori autonomi e delle imprese, dove si annida la gran parte dell’evasione fiscale, ma se non si raggiunge un accordo con esse, occorre procedere ugualmente. L’obiettivo è troppo importante per non tentare di perseguirlo, anche perché un’efficace lotta all’evasione è uno degli strumenti che può consentire il miglioramento dei conti pubblici ed anche la riduzione della pressione fiscale nei confronti di chi le tasse le paga davvero, innanzitutto i lavoratori dipendenti ma anche una parte di quelli autonomi.