Riflessioni di un elettore disorientato | Centro-sinistra e centro-destra, due cloni

par Saro Pafumi
lunedì 19 settembre 2016

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura...”: sono i versi di Dante che mi frullano in testa, quando penso alla politica italiana e credo di non essere solo a vivere questa confusione, non riuscendo nemmeno a distinguere i due schieramenti che amano definirsi centro-sinistra e centro destra.

Su questi due schieramenti la mia confusione assume toni parossistici. La sinistra, come la destra indica o dovrebbe indicare direzioni, invece a causa di “un centro” che fluttua disinvoltamente tra l’una e l’altra sponda, la confusione aumenta. Col risultato di render i due schieramenti, nella maggioranza dei casi, indistinguibili. Il “centro” come nel gioco del ping-pong oscilla in continuazione, rendendo fluttuante lo stesso elettorato. Questa fluttuazione, che rende indistinguibili i ruoli della sinistra e della destra, forse è la causa della disaffezione degli elettori verso la politica, sempre più evanescente nei contorni. Non dobbiamo stupirci, quindi se l’elettore non va a votare, perché il ragionamento che fa il cittadino qualunque è pressappoco: cosa cambio se voto il centrosinistra, se esso è un clone del centrodestra?

Il busillis, forse, sta in quel maledetto “centro” che mescolandosi, a fase alterne, ora con questo ora con l’altro schieramento, ha l’effetto di annullare la vera identità dell’uno o dell’altro. Un po’ come quando si mescola l’acqua al vino. Oltre una certa misura il vino diventa un’altra cosa.

Saro pafumi


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