Riaccendiamo RadioSca, la web radio di Scampia

par Gloria Esposito
lunedì 8 novembre 2010

RadioSca è l’emittente web che trasmette da Scampia e che è nata come iniziativa di imprenditoria femminile finanziata con 36.000 euro dell’incubatore del Progetto Casa della Socialità.
 
Le giovani imprenditrici Laura Russo, Marilena Zoppo e Annalisa Mignogna, in un periodo di crisi come quello attuale, rappresentano un valido esempio di come siano le persone a fare la differenza in un quartiere come Scampia troppo spesso lasciato al suo destino, destino che quando va bene è vuoto e quando va male è nero, che più nero non ce n’è.
 
Vogliamo lavorare con dignità. In questo quartiere difficile ci saremmo aspettati che a metterci i bastoni tra le ruote sarebbe stata la criminalità organizzata, non le istituzioni” spiega Marilena Zoppa.
 
La diatriba tra RadioSca e il Comune di Napoli non coinvolge specificamente il trasferimento dell’emittente dalla Piazza Telematica di Scampia al quartiere Don Guanella a Miano, che era peraltro già previsto, ma il fatto che la struttura di destinazione seppur “pronta” non è dotata di tutti quei servizi che per la radio sono necessari e al contempo, che in questo periodo nella Piazza Telematica, dove ancora la radio ha sede, si sono verificati degli episodi di boicottaggio che rappresentano la linea di demarcazione tra il chiudere e il rimanere aperti.
 
Un ulteriore aspetto del problema è che per il Comune il progetto imprenditoriale è finito, mentre – dicono le ragazze di RadioSca - quello che è scaduto è il contratto tra Comune e ATS, rappresentata da Città della Scienza, Sviluppo Napoli Campania e Napoli marketing. L’attività dell’incubatore imprenditoriale sarebbe, dunque, ancora in corso fino al 2011.
 
“Al Comune hanno detto, poi, che i soldi di start up del progetto sono finiti, quando la scelta dei fornitori non è mai stata di nostra competenza ma di Sviluppo Napoli Campania. Noi ad esempio abbiamo chiesto dei computer con licenza Office. Le macchine sono arrivate senza le licenze, che adesso si dovranno pagare a parte” spiega ancora Marilena.
 
Per quanto riguarda il boicottaggio di cui RadioSca è vittima, è indicativo il testo della petizione online per chiedere che l’emittente non venga spenta: “a soli 20 giorni dalla messa in onda sono sorti una serie di problemi legati alla sospensione dei servizi di segreteria, tutoraggio e reception che fino a maggio 2010 erano attivi e forniti dall'ATS (Associazione Temporanea di Scopo) di suddetto progetto. Da quando si paventa, infatti, la cessione della struttura di Piazza Telematica dal Comune di Napoli alla partecipata Napoli Servizi a fronte di un ingente debito, RadioSca ha subito sabotaggi alle trasmissioni radiofoniche, dai black out di corrente elettrica a internet, dal divieto di accesso alla struttura alle calunnie di abusivismo”. 
 
“Quello che ci offende è il menefreghismo e la superficialità con cui ci trattano” dice ancora Marilena, che aggiunge “non vogliamo chiudere. Siamo riusciti a partire il 1 Ottobre scorso, già abbiamo parecchi contatti (1400 giornalieri) e aziende che ci vogliono sponsorizzare. Pretendiamo solo di uscire dal limbo in cui ci troviamo e chiediamo che il Comune ci fornisca l’ADSL, la licenza SIAE, un voltaggio elettrico adeguato per evitare i blackout ed una struttura idonea per fare la nostra attività di radio”.
 
Noi, manco a dirlo, siamo con loro. E con Scampia.

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