Report - Mondadori: la mia solidarietà a Sigfrido Ranucci

par Andreana Boffardi
martedì 1 novembre 2011

Trovarsi intorno ad una mensa imbandita nel momento di una piena bufera non è proprio il massimo.

Soprattutto se negli occhi di chi ti siede di fronte c’è la preoccupazione, oltre che la soddisfazione per aver fatto onestamente il proprio dovere.

In mensa Rai, le pacche sulle spalle per Sigfrido Ranucci, giornalista di Report si sprecano, battute più o meno simpatiche, ogni tanto qualche sguardo strano e alcuni anche torvi… Non è un incontro ufficiale, sono in veste di amica e siamo qua per altri motivi, una chiacchiera in famiglia e magari qualche incontro famoso.

Vorrei chiedergli di dirmi qualcosa di più, ma è stanco e preoccupato… Mondadori, dunque Berlusconi, ha mal digerito l’inchiesta sul gioco on line e sulle commissioni, e dalle pagine del Corriere della Sera tuona contro la trasmissione, urlando, neanche a dirlo, alla mistificazione tipica dei giornalisti comunisti…

Chi fa questo mestiere e lo fa con coscienza, in Italia, credo metta in conto che ogni qual volta si tocchi il tasto del potere e delle sue perversioni le conseguenze ricadano come piombo sulla tua vita privata, sulla tua serenità, sul tuo essere persona oltre che professionista. Perché il potere non vuole essere smascherato e se lo fai, se solo ti azzardi a chiedere, allora devi aver paura. Ma mettere in conto anche di perdere la serenità della tua vita privata, forse è un prezzo alto. “ma si fa quello che si deve, arriva quello che può”, mi dice parlando d’altro.

Non credo che Sigrfido abbia paura, o forse io non riesco a leggere ciò… ma sa che un po’ di fango adesso si alzerà. Anche se ormai è cosa vecchia, magari se dicono così ti andrà pure bene.

Avrei potuto insistere e chiedere di più, ma in realtà io non so fare questo mestiere e non me la sono sentita, vedendolo così preso e stanco, tra cellulari, mail e querele… E così ho solo deciso di scrivergli pubblicamente la mia stima, perché poi si sa finisce che ti ritrovi solo a combattere il potere. La paura tocca tutti e in pochi hanno coraggio di restare visibili.

Non credo di avere questo coraggio, ma sicuramente, in un momento di indignazione, mi indigno e non poco nel dover pensare che chi dice la verità o chi almeno la cerca, debba passare poi il suo tempo a difendersi per aver fatto il proprio mestiere e che si debba preoccupare di cosa accadrà a chi gli è intorno.

Che si debba svegliare in un giorno di festa e trovarsi una querela, mentre chi querela dice di non sapere cosa accade ai suoi soldi e ai suoi interessi e magari oggi resta sereno a pensare di averci gabbato ancora.

E allora magari un gesto di stima profonda per chi ancora non piega la testa e non si svende, per chi ancora da un valore non economico alla verità, magari mi fa sentire meglio e un po’ meno seccata di essere italiana.

VIDEO: Milena Gabanelli risponde alle accuse di Mondadori


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