Renzi, semplicemente il più credibile

par Gianfranco Fauci
venerdì 24 gennaio 2014

Che si voglia o no l'arrivo di Renzi impone la fine di un'epoca. Per un momento in molti abbiamo creduto potesse essere Grillo il rottamatore della vecchia e inconcludente liturgia politica italiana, quello destinato a ribaltare le logiche di palazzo arrivate al capolinea della tolleranza.

In realtà Grillo e il suo partito sono stati la materializzazione dell'insoddisfazione senza però esserne la soluzione. I cinque stelle hanno egregiamente evidenziato i limiti dei partiti tradizionali e per questo va dato loro merito, ma per la ricostruzione, per una nuova primavera politica, serviva un leader, qualcuno che rottamasse ma allo stesso tempo facesse intravedere la voglia di costruire qualcosa di inconsueto.

Non solo, Renzi sta facendo molto di più, non so quanto consciamente, Renzi sta spazzando via la destra, la sinistra e anche il centro, in una deriva oltreoceano, in cui esistono sempre meno ideologie e subentrano i progetti concreti. Lo ha voluto fare da dentro il sistema, all'interno del più grande partito, passando e vincendo le primarie per conseguirne la legittimazione necessaria.

Il fare, assieme al comunicare e al decidere diventano finalmente imprescindibili, così come la coerenza e la credibilità, il partito diventa strumento sociale e non più fine idealista. Se non mantieni le promesse, se deludi i tuoi elettori, vai a casa. Si sottomettono gli interessi di partito in funzione di un rapporto leale con i cittadini consapevoli che il prossimo tradimento sarebbe letale, per tutti, irreparabilmente.

Più sarà alta la fiducia per la nuova classe politica più crolleranno i voti di protesta dei cinque stelle, e soprattutto sarà sconfitto definitivamente il partito ombra dell'astensione. Tutto questo mentre il "vecchio sistema" s'interroga ancora su cosa stia succedendo, tramortito, ma mai domo, schiavo dell'illusione di poter far tornare tutto come era prima, dai privilegi ai patti sotto banco, con un linguaggio desueto.

Ma questa volta il popolo è più avanti della sua stessa espressione politica, privilegerà il cosa e il quando fare, e individuerà il leader in grado di farlo, che non sarà di destra di centro o di sinistra, ma sarà semplicemente il più credibile.

 

Foto: Wikimedia


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