Renzi incontra Berlusconi. Facebook si scatena tra puzza di bicamerale e attestati di stima

par Francesco Raiola
martedì 7 dicembre 2010

C’è chi ci ha visto puzza di bicamerale, e chi il giusto dovere del sindaco di una grossa città come Firenze di fare gli interessi della città che amministra, chi chiedeva se fosse presente anche Ruby e chi paragona questa sua trasparenza a quella di Wikileaks. Di certo l’incontro svoltosi ad Arcore (e non in sede istituzionale: “Qualcuno mi ha detto che non dovevo andare ad Arcore. Io gli incontri istituzionali del Comune li faccio in Palazzo Vecchio. Se il premier invece riceve nella sua abitazione, io vado nella sua abitazione e alla fine ringrazio dell'ospitalità”) tra il Premier Silvio Berlusconi e il sindaco di Firenze, nonché tra i prossimi candidati a guidare il PD, Matteo Renzi, non è passato inosservato. Anche perché è il secondo contatto tra i due in pochissimo tempo. Qualche settimana fa, in piena emergenza rifiuti in Campania, infatti, il Premier aveva chiamato proprio il sindaco di Firenze per chiedergli una mano. Mano che ha trovato tesa, a differenza di quelle dei colleghi di partito leghisti. Già in quel frangente qualche critica si era levata.

Ma l’incontro ad Arcore ha incendiato ancora di più gli animi. Renzi, infatti, è uno dei cosiddetti “rottamatori”, assieme a Giuseppe Civati, consigliere regionale lombardo (che ad Arcore non ci sarebbe andato, ma difende l'amico Renzi), ovvero quella serie di dirigenti del partito giovani, internettiani e con una voglia matta di darci un taglio col passato; l’idea di incontrare “il nemico”, quindi, in barba all’atteggiamento sempre più critico assunto dai dirigenti attuali che sono a capo del PD ha spiazzato, e a poco sono valse le spiegazioni date.
 
Mezzo principale di comunicazione con i propri cittadini è senz’altro facebook, su cui Renzi è molto attivo e sul quale spiega progetti, segnala inaugurazioni, inizi e fine lavori e parla anche di politica (ma risponde poco o niente ai commenti). Proprio stamattina ha postato la nota sulla cena di ieri ad Arcore in cui ha “chiesto al Presidente del Consiglio di mantenere gli impegni per Firenze che il PDL si era preso in campagna elettorale, a partire dalla legge speciale” che Renzi vorrebbe vedere inserita nel Decreto Milleproroghe. Al bando le ideologie, dice nella nota e sottolinea in un’intervista rilasciata a Repubblica, e nonostante le ovvie rivendicazioni di appartenenza dice: "Non sarò mai tra quelli che vivono di nemici e che gridano ai complotti. Finché il Governo è guidato da Berlusconi, io parlo con lui e con i suoi ministri. Anche quelli con cui faccio una fatica terribile...”. Il centinaio di commenti potete leggerli qui.
 
A quei commenti e alle discussioni che si sono susseguite anche sul suo wall il sindaco di Firenze ha risposto qualche ora dopo con un altro post che diceva: “divertito dalle reazioni. Chi dice: con Berlusconi non si parla, come se lui non fosse Premier. Chi dice: ad Arcore no, a Palazzo Chigi sì. Chi ignora che se non abbiamo entrate speciali (che Venezia e Roma hanno e noi no), che LORO hanno promesso, dobbiamo tagliare sul sociale e sulle scuole. Sono il Sindaco e lavoro concretamente per la mia gente: spero di non cedere mai all'ideologia. A viso aperto, come sempre!”
 
Sembrerebbe che Renzi ci abbia preso gusto. A interfacciarsi direttamente col capo del Governo (non importa, crediamo, che sia Berlusconi), a rendersi indispensabile, a sparigliare le carte nel partito e sulla rete, a radicalizzare le critiche ma soprattutto... a studiare da nuovo segretario del partito.
 
Foto tratta dalla pagina facebook di Matteo Renzi

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