Renzi, il sindaco ciclista

par Gennaro Guida
giovedì 9 maggio 2013

Fra i servizi dedicati alla politica, il telegiornale offre in questi giorni un flash del giovane Renzi che volteggia in bicicletta, disinvolto e senza mani per le vie della città. In fatto di mobilità alternativa l’ultimo prodigio della politica nazionale non finisce di stupire quanti, a Firenze, della bicicletta fanno uso tutti i giorni, per motivi di traffico, di praticità e, con i tempi che corrono, di convenienza economica.

Prima di arrischiarsi sui pedali avrebbe fatto bene, il nostro sindaco, a informarsi in giro sul corretto utilizzo del fedele cavallo d’acciaio. Il codice della strada assegna a questo veicolo un ruolo specifico nell’ambito dei mezzi di trasporto e sanziona comportamenti anomali e pericolosi come quello esibito in pubblico dal primo cittadino di Firenze.


Il nostro ormai maturo ragazzino non bada a queste cose e mostra di considerare la bicicletta uno strumento di trastullo, da scegliere fra quelle che fanno “figo”, come il modello visto in TV, adatto ad essere usato per compiere su strada evoluzioni da giardinetti. C’era da immaginarselo, viste le condizioni della viabilità ciclabile nell’ormai irrespirabile “Città del giglio”.

Tempo addietro, in un servizio di Rai3 Regione vennero mostrati alcuni punti particolarmente pericolosi o penalizzanti per il ciclista, disseminati per la viabilità. “Cose da pazzi”, avrebbe detto Totò se gli avessero mostrato simili obbrobri: piste ciclabili inaccessibili, incroci invalicabili, attraversamenti trappola. Le “cose da pazzi” sono quelle che poi finiscono per provocare tragedie, nonostante i pianti e i lamenti dei ciclisti di città, a distanza di anni a Firenze non le ha cambiate nessuno.

Per il cattivo esempio come ciclista di città al nostro sindaco sarebbe da augurare una meritata multa, come responsabile della viabilità, basterebbe che venisse mandato a fare... il Presidente del Consiglio.
 


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